Cyril Neyrat

Cyril Neyrat

2009-2010
2009-2010

Cyril Neyrat
Periodo: 2009-2010
Professione: Ho sempre vissuto a Parigi, o nella sua banlieue. Dopo il passaggio a Scienze Politiche, ho fatto un dottorato di cinema alla Sorbonne Nouvelle (Parigi 3) sull’opera di Alain Resnais. Jean-Louis Leutrat mi ha fatto amare i film di Jean-Daniel Pollet, oggetto di una tesi di dottorato non conclusa per mancanza di passione verso la carriera e l’ambiente universitario. Dopo alcuni anni di insegnamentonelle facoltà parigine, oggi insegno storia ed estetica del cinema alla Haute Ecole d’Art et de Design de Genève. Intorno al 1999, Hervé Aubron mi ha invitato a pubblicare il mio primo testo su “Vertigo”, rivista di cinema di cui sono oggi, insieme a Marcos Uzal, co-redattore capo. Felice dell’amicizia duratura e del lavoro condiviso, fondati sulle affinità elettive. Altri testi sono stati accolti in libri collettivi e cataloghi: su Pollet, Godard, il saggio cinematografico, Pasolini, John Ford,
Menschen am Sonntag , Warhol, i film di Bob Dylan, ecc. La scrittura di un libro su François Truffaut mi ha insegnato ad amare alcuni dei suoi film. Nel 2004 Emmanuel Burdeau mi ha invitato ad unirmi al comitato di redazione dei
Cahiers du cinéma . Per cinque anni, la scrittura mensile di critiche cinematografiche e la particolare attenzione al cinema contemporaneo è stata una fonte di gioie e di intensità di cui non saprei dire con certezza se mi abbiano più coinvolto o emozionato. E come la maggior parte delle cose buone, questa vede oggi arrivare la sua fine – a causa di altri ritmi, di vita e di scrittura. Nel corso di questi stessi anni, l’audace e infaticabile Quentin Mével, delegato generale della preziosa Association des Cinémas de recherche d’Ile de France, mi ha fatto setacciare i cinema della banlieue parigina per portarvi la parola critica. Guardare e mostrare, ascoltare e parlare – la critica cinematografica è anche un piacere orale, un esercizio pubblico. Tra i festival di cinema, sono rari quelli che cercano di aprire un varco fuori dal circuito della cinefilia autoriale mondializzata: gratitudine e ammirazione vanno a Jean-PierreRehm (FID Marsiglia) e Hans Hursch (Viennale), per la loro libertà e la loro scelta convinta della minoranza, per gli inviti ripetuti a mostrare dei film e comporre dei programmi. Le letture di Francis Ponge, Herman Melville e Heinrich von Kleist, Gilles Deleuze, Walter Benjamin et Aby Warburg (grazie a Georges Didi-Huberman), Serge Daney e Claude Ollier (i suoi testi sul cinema), sono state più decisive di altre. Di film e registi, ce ne sarebbero troppi. Ascolto spesso la musica di Franz Schubert, Billie Holiday, Bob Dylan, Johnny Thunders e dei Ramones. Sono a Villa Medici con il desiderio di conoscere meglio l’opera di Carmelo bene, e di trovarvi la possibilità di un libro.

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