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Lettura

Performance

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Notte Bianca

27.11.2025

  • Residenti e artisti ospiti
  • Bayan Abu Nahla
  • Mahmoud Alhaj
  • Trio Aura
  • Claude Baechtold
  • Rob Bridger
  • Martin Flugelman
  • Alice Héron
  • Karim Kattan
  • Husam Maarouf
  • Florent Marcozzi-Moati
  • Milad Mohammadi
  • Niloufar Mohseni
  • Federico Placidi
  • Some Strings
  • Adriano Tramontozzi
  • Alice Visentin
  • Hani Zurob

Appuntamento notturno dedicato alla creazione contemporanea, la Notte Bianca torna a Villa Medici giovedì 27 novembre per mettere in luce il lavoro dei sedici borsisti dell’Accademia di Francia a Roma, nonché dei residenti e degli artisti ospiti. La Notte Bianca è un invito a immergersi nella vitalità della creazione contemporanea per lo spazio di una serata, con un programma che esalta la pluralità delle forme artistiche: performance, letture, concerti, installazioni e proiezioni.

Borsisti, residenti e ospiti condivideranno con il pubblico le loro creazioni e ricerche nei campi della musica, delle arti plastiche e visive, della storia e della teoria delle arti, della letteratura, dell’architettura e delle pratiche culinarie.

La Notte Bianca è concepita come una libera passeggiata attraverso l’edificio e i giardini storici di Villa Medici. Nell’oscurità del giardino, all’imbocco di un vialetto o dietro una porta del palazzo, il visitatore è invitato a scoprire le opere che abitano questi luoghi da secoli o solo per una notte, in uno spirito di dialogo tra patrimonio secolare e creazione contemporanea.

Nell’attuale periodo di turbolenza, i borsisti desiderano che la Notte Bianca sia anche un momento di condivisione e di solidarietà. Collettivamente, dichiarano:

Notte Nera

Una notte bianca è una notte senza sonno.
Trascorsa a fare festa, o a cercare di sopravvivere sotto il fuoco delle bombe.
Desideriamo dedicare questa notte alle nostre colleghə artistə che creano, resistono, in luoghi assediati, saccheggiati, distrutti; dal cuore dello sradicamento o dell’esilio.
Noi, artiste, artisti e autorə, ci interroghiamo senza tregua sul senso delle opere in un mondo devastato dalle oppressioni. Eppure, dobbiamo continuare a costruire costruire archivi della memoria, a tessere narrazioni alternative, a circondarci delle voci di chi non c’è più e della presenza di chi ancora vive. E per poter ascoltare, vedere, accogliere queste presenze, occorre fare silenzio. Perché solo allora, finalmente, la notte potrà essere nera.

 

Installazioni

Ininterrottamente per tutta la serata

  • "Concretum fit vastum", Alia Bengana

    Alia Bengana è architetta e ricercatrice, specialista dei materiali da costruzione sostenibili. Interroga i sistemi costruttivi industrializzati e promuove metodi sobri, riparabili e basati su risorse locali, per costruire senza generare i rifiuti di domani. Il suo lavoro si ispira anche alle tecniche antiche, quando l’architettura sapeva durare, trasformarsi o tornare alla terra.

    Per la Notte Bianca, Alia Bengana presenta un’installazione video. Da un secolo, il cemento armato incarna il progresso e la modernità, ma in poche decine d’anni si degrada, si fessura e poi crolla. Primo materiale da costruzione destinato a diventare rifiuto, non lascia che rovine inutilizzabili.

    Concretum fit vastum
    2025
    Installazione video

    In collaborazione con: Claude Baechtold

  • "Il mare non ha volto", Giulia Lorusso

    L’installazione è accompagnata da due performance alle 21:00 e alle 22:00 con Giulia Lorusso, Farnaz Modarresifar e Federico Placidi (20′).

    Compositrice multimediale, Giulia Lorusso intreccia installazione sonora, teatro musicale e video in un approccio collaborativo e partecipativo. A Roma, crea Cercle, opera per coro, elettronica e video ispirata al mito di Circe. Organizzata in due quadri – meditazione immersiva ed esperienza collettiva – interroga la ricerca di identità e la metamorfosi.

    Per la Notte Bianca, Giulia Lorusso presenta un’installazione che unisce musica e video intorno al tema del mare. Per la compositrice, il mare è il punto di partenza della sua ricerca: è molteplice, grembo, ricordo, confine, esilio, promessa e memoria – è un corpo senza nome, tra minaccia e necessità, un punto di partenza come una terra d’accoglienza.

    Il mare non ha volto
    2025
    Installazione

    Audio: Giulia Lorusso
    Video: Giulia Lorusso, Florent Marcozzi-Moati
    Con la partecipazione di Farnaz Modarresifar e Federico Placidi

  • "Mauve, Jim and John", Paul Maheke e Rob Bridger

    Artista visivo, Paul Maheke lavora tra pittura, disegno, installazione e performance per interrogare narrazioni marginalizzate. Il suo progetto Les ombres des gisant·e·s se tiennent debout si concentra sulle pratiche funerarie e la marginalizzazione post-mortem, mescolando storia antica e contemporanea per rappresentare presenze invisibili, tra oblio e commemorazione, violenza e riparazione, visibilità e invisibilità.

    Per la Notte Bianca, Paul Maheke presenta Mauve, Jim and John, un film realizzato in collaborazione con il danzatore e coreografo Rob Bridger, basato sulla traiettoria di un UFO avvistato nel Suffolk negli anni Ottanta. Questa storia è reinterpretata dai due artisti, che reinventano la sua osservazione in una coreografia del desiderio e della dipendenza.

    Mauve, Jim and John
    2021
    Film (28’05)

    Film: Paul Maheke, Rob Bridger
    Riprese e montaggio: Tilly Shiner, Paul Maheke
    Operatore di macchina: Simon Eaves
    Registrazione e progettazione sonora: Gus Collins, House of Noise
    Prodotto da Artangel con The National Trust, UK

  • "Opera aux vivants & non vivants", Marie-Claire Messouma Manlanbien

    Artista visiva, Marie-Claire Messouma Manlanbien intreccia scultura, tessile, installazione e performance, nutrendosi di tradizioni africane e di problematiche ecofemministe. Alla Villa Medici, concepisce un arazzo dalle virtù balsamiche, ispirato ai modelli italiani antichi, che combina artigianato e farmacopèa per creare un oggetto d’arte-cura capace di unire memoria, corpo e territorio.

    Per la Notte Bianca, l’artista presenta un’installazione in situ, una mappa composta da ceramiche e piante, attorno alla Loggia di Cleopatra della Villa Medici. Nelle sue opere, Marie-Claire Messouma Manlanbien mescola media, tecniche e materiali per creare ecosistemi di narrazioni poetiche ed effimere. Si interessa alle relazioni complesse tra le nozioni di cultura popolare universale, vita quotidiana e processi di fabbricazione artigianale tradizionale.

    Opera aux vivants & non vivants
    2025
    Ceramica, piante

  • "Una distanza senza rive", Enrique Ramírez

    Artista multimediale, Enrique Ramírez pratica video, suono e installazione per interrogare il mare come spazio di memoria, narrazione e passaggio, dove si intrecciano storia individuale e memoria collettiva. Alla Villa Medici, il suo progetto Ánan parte dallo studio di una canoa yagán conservata a Roma, punto di partenza per una riflessione su migrazioni, trasmissioni e memoria. Il mare diventa così uno spazio di deriva, perdita e orientamento, alla ricerca di una nuova rotta comune.

    Per la Notte Bianca, Enrique Ramírez presenta Una distanza senza rive, un’installazione che prende come punto di partenza la frase “Tra gli sradicati una lacerazione: un fiume, un oceano, una distanza senza rive“. Allestita a Villa Medici, lontano dall’acqua ma abitata dalla sua memoria, l’opera trasforma l’assenza del fiume in uno spazio di poesia e riflessione. Qui, l’acqua diventa una metafora dello spostamento e dello sradicamento, un luogo immaginario dove le voci degli esiliati si confondono con il soffio del vento e della luce. Ramírez tesse una poesia silenziosa sulla distanza, l’identità e la fragilità.

    Una distanza senza rive
    2025
    Installazione Neon

    Produzione: Veronafiere S.p.A. per la 20a edizione di ArtVerona
    Il progetto è stato ideato da Laura Lamonea e curato da Pascale Cassagnau.

  • "À voix haute"

    Per la Notte Bianca, i borsisti di Villa Medici mettono al centro le voci, le parole e le presenze di poeti e poetesse di Gaza e, più in generale, della Palestina. Per la durata della Notte Bianca, la Neviera, spazio privato di Villa Medici, si apre al pubblico per far risuonare le loro parole – e insieme ad esse, quelle dei borsisti – come gesto di solidarietà con la causa palestinese.

    Installazione sonora

    Registrazioni audio con le voci di Alia Bengana, Diaty Diallo, Marin Fouqué, Elitza Gueorguieva, Camille Lévy Sarfati, Giulia Lorusso, Florent Marcozzi-Moati, Randa Maroufi

    Testi

    • Je suis toi et Que cela devienne une histoire, Refaat Alareer ;
    • À celleux qui héritent du pire, Diaty Diallo ;
    • Promesse, Shorouq Mohammed Doghmosh;
    • Genocide, Nuit et Pousser droit, Marin Fouqué ;
    • Dits du conteur, Fatina al-Ghorra ;
    • Être mère à Gaza, Neeamat Hassan ;
    • Les vieilles pierres, Walid al-Halis ;
    • Zahrat al-Mada’en (Chanson de Faïrouz), Assi Rahbani, Mansour Rahbani ;
    • Qui sommes-nous?, Mona al Msaddar
    • Une étoile disait hier et une autre cité, Hiba Abu Nada ;
    • Rubbama, Samih al-Qasim (“Je résisterai”, traduzione francese di Abdellatif Laabi);
    • Paroles d’Abou Enad (Beit Lahia), Gaza, tratte dal film Gaza-strophe di Samir Abdallah e Khéridine Mabrouk (2009).
  • "Another Earth", Ben Russell

    Artista, regista e curatore, Ben Russell sperimenta cinema sperimentale, antropologia visiva e documentario, in cui mescola mitologie contemporanee e forme di resistenza percettiva. A Roma, realizza Le Fantôme souriant, un film/installazione che segue un fantasma in cammino tra rovine antiche, spazi urbani abbandonati e occupazioni romane. Interrogando la sopravvivenza di questi luoghi, l’opera propone al presente di rigiocare il passato, trasformando le rovine in luoghi di una memoria viva, contesa e potenzialmente rinnovata.

    Per la Notte Bianca, Ben Russell presenta Another Earth, un ritratto vertiginoso realizzato in 16 mm di un presente sempre più caotico, i cui contorni politici sono toccati da tutto e da niente allo stesso tempo. Il film è un’immersione in un universo psichedelico di strati di visioni sotterranee e reali, accompagnate dalla ripetizione frenetica della frase: “Il tempo non è ciò che è, ma ciò che si sente”.

    Another Earth
    2025
    Film, 16mm (10’40)

  • "Notte nera", Bayan Abu Nahla, Mahmoud Alhaj, Hani Zurob

    Bayan Abu Nahla, Mahmoud Alhaj, Hani Zurob

    “Cosa significa la notte in tempo di genocidio? Cosa porta con sé la luce – i razzi illuminanti, le celle di tortura, i fuochi devastanti delle forze israeliane?
    Contro la distruzione, la Palestina resiste, e con lei, per lei, in lei, una moltitudine di artisti.

    Nuit noire (“Notte nera”) è un invito rivolto a tre di loro: Bayan Abu Nahla, Mahmoud Alhaj e Hani Zurob. Tutti e tre vivono, creano e producono forme e pensiero a partire dalla Catastrofe. A Gaza e poi in esilio, le loro opere diventano tracce, racconti, archivi – una resistenza contro la cancellazione.” Camille Lévy Sarfati

    Nuit noire
    Mostra

    Con Bayan Abu Nahla, Mahmoud Alhaj, Hani Zurob
    Un invito di Camille Lévy Sarfati, Randa Maroufi, Diaty Diallo, Marin Fouqué, Thu Van Tran
    In collaborazione con il collectivo Ma’an for Gaza artists

  • "Les Couleurs du Gris", Thu Van Tran

    Thu Van Tran è un’artista visiva il cui lavoro esplora le nozioni di contaminazione, identità e memoria, nutrendosi di letteratura e di storia coloniale.

    Per la Notte Bianca, Thu Van Tran presenta un nuovo insieme di dipinti tratti dalla sua serie Les couleurs du gris. Realizzate a partire da minerali raccolti e da metalli pesanti, queste opere prolungano una riflessione sui suoli feriti dai conflitti e sulla memoria che vi si inscrive.
    L’artista parla di ecocidio – quelle forme di distruzione degli ambienti naturali che accompagnano i rapporti di dominazione e le violenze della guerra. Dopo aver interrogato la storia del Vietnam e le tossine persistenti che hanno segnato le sue terre, qui convoca, attraverso il colore, il territorio palestinese come spazio ferito, dove la terra porta per sempre la traccia delle distruzioni.

    Il grigio nasce dal duello cromatico tra il rosso e il verde – colori complementari che si annullano – arricchito dal nero drammatico e dal bianco evanescente. Rosso, verde, nero, bianco: una tavolozza pensata in eco ai colori della bandiera palestinese, dove fumo, malinconia e persistenza di una luce si rispondono. Presentate come finestre aperte su un paesaggio in sospeso, le tele poggiano in equilibrio su limoni, simbolo solare del Mediterraneo. Il loro giallo vibrante richiama, in contrappunto, la vitalità di una terra e di una luce oggi colpite da cancellazione.

    Les Couleurs du Gris
    2025
    195 x 135 cm per quadro
    Tela di lino, gesso, calcare, calce, rosso cadmio, rosso cinabro, rosso di Marte, terra di Verona, verde ftalocianina, verde cobalto, terra verde, verde malachite, verde nichel, nero avorio, nero di Marte, bianco di titanio, bianco di calce, bianco di zinco

  • "Sans titre", Alice Héron

    Chef e artista interdisciplinare, Alice Héron esplora i legami tra cibo, gesti e immaginazione. Concepisce pasti performativi e installazioni in cui cucina, design e scultura si incontrano. Il suo lavoro interroga l’atto del mangiare come un’esperienza sensibile, che intreccia materia, relazione e memoria. Attualmente è in residenza a Villa Medici nell’ambito del programma dedicato alle pratiche culinarie.

    Per la Notte Bianca, Alice Héron presenta un’installazione: un paesaggio d’argilla che invita il pubblico a rompere alcune forme contenenti frutta e verdura cotte. Questo gesto, tra scavo e frattura, mette in relazione la distruzione di un territorio e la rivelazione del legame vitale tra il cibo e la terra.

    Sans titre
    2025
    Argilla, frutta e verdura cotta

  • "Ici ces drapeaux n’ont pas pu exister."

    Opera collettiva nata dall’urgenza, Ici ces drapeaux n’ont pas pu exister. (Qui queste bandiere non hanno potuto esistere.) è una risposta alla costrizione, una perturbazione, un atto di parassitaggio.
    Attraverso l’accumulazione di colori, forme, i simboli delle lotte in corso appaiono poco a poco per strati, adornando la facciata dell’istituzione. Intrecciati, interconnessi, invitano il nostro sguardo a considerarli tanto per le loro sparizioni forzate quanto per le loro potenze di resistenza inarrestabile. Agendo come un bug all’interno della Nuit noire (Notte nera) – un’inquietudine della notte nera – essi rendono omaggio a coloro che persistono, che si sollevano, a ciò che si insinua tra le crepe.

    Ici ces drapeaux n’ont pas pu exister.
    Proiezione video glitched
    2025

    Una collaborazione di Alia Bengana, Arianna Brunori, Diaty Diallo, Marin Fouqué, Elitza Gueorguieva, Alice Héron, Camille Lévy Sarfati, Hugo Lindenberg, Giulia Lorusso, Paul Maheke, Marie-Claire Manlanbien, Randa Maroufi, Baptiste Pinteaux, Enrique Ramírez, Ben Russell, Thu Van Tran

Performance, Incontri, Concerti, Cinema

Le performance contrassegnate da questo simbolo richiedono una prenotazione separata (gratuita) a causa del numero limitato di posti disponibili.
  • 17:15      ○  Incontro "Nuit Noire"

    INCONTRO, 75′ (Grand Salon)
    In arabo, tradotto in inglese
    Prenotazione obbligatoria (link disponibile a breve)

    Con Bayan Abu Nahla, Mahmoud Alhaj, Hani Zurob
    Un invito di Camille Lévy Sarfati, Randa Maroufi, Diaty Diallo, Marin Fouqué, Thu Van Tran

    “Cosa significa la notte in tempo di genocidio? Cosa porta con sé la luce – i razzi illuminanti, le celle di tortura, i fuochi devastanti delle forze israeliane?
    Contro la distruzione, la Palestina resiste, e con lei, per lei, in lei, una moltitudine di artisti.

    Nuit noire (“Notte nera”) è un invito rivolto a tre di loro: Bayan Abu Nahla, Mahmoud Alhaj e Hani Zurob. Tutti e tre vivono, creano e producono forme e pensiero a partire dalla Catastrofe. A Gaza e poi in esilio, le loro opere diventano tracce, racconti, archivi — una resistenza contro la cancellazione.” Camille Lévy Sarfati

    Traduzione: Jalal Qafisha
    In collaborazione con il collettivo Ma’an for Gaza artists

  • 18:00 - 20:00 Mediazione "Le Niobide"

    MEDIAZIONE (Carré des Niobides)

    Il gruppo dei Niobidi, replica degli originali del I e II secolo conservati agli Uffizi di Firenze, racconta il mito di Niobe, regina di Tebe che aveva osato vantarsi di aver messo al mondo più figli di Latona, madre di Artemide e Apollo. Per vendicare l’affronto subito dalla loro madre, il fratello e la sorella trafiggono con le loro frecce la sfortunata progenie di Niobe. Balthus decise non solo di copiare il gruppo, ma ne progettò anche la disposizione in un quadrato dei giardini, in una scenografia che associa rocce artificiali, vegetazione e getti d’acqua. Il cantiere appena concluso aveva l’obiettivo di restaurare queste sculture realizzate in cemento o resina. È stata l’occasione per apprendere di più sul processo creativo di Michel Bourbon, lo scultore che le ha realizzate.

  • 18:30 – 23:30 Programma video

    PROGRAMMA VIDEO (Sala cinema Michel Piccoli)
    Senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili

    Some Strings

    Per la Notte Bianca, i borsisti invitano Some Strings, un’iniziativa che riunisce oltre sette ore di film proiettati in teatri, festival, strade e campi.
    Programma video

    Il poeta e insegnante palestinese Refaat Alareer è stato ucciso da un bombardamento israeliano nel nord di Gaza, insieme a sette membri della sua famiglia, il 6 dicembre 2023.
    Nel suo ultimo poema, If I Must Die, pubblicato cinque settimane prima del suo assassinio, Refaat Alareer invitava coloro che sarebbero rimasti in vita a costruire un aquilone – simbolo storico di resistenza – a partire da pezzi di spago, o da “alcune corde” (some strings).
    Così come i lettori di Refaat Alareer erano invitati a partecipare a questo atto simbolico, più di cento artisti e cineasti da tutto il mondo hanno contribuito con piccoli gesti filmici che compongono Some Strings, per portare il suo messaggio ancora più lontano – offrendo una diversità di impressioni, idee, sentimenti, prospettive e testimonianze su uno dei momenti più oscuri del XXI secolo.

    Some Strings
    2024-presente
    Artisti diversi
    304 min 30 s

  • 19:30     ○  Musica persiana

    CONCERTO, 30′ (Grand Salon)
    Prenotazione obbligatoria (link disponibile a breve)

    Trio AURA
    Farnaz Modarresifar, Milad Mohammadi, Niloufar Mohseni

    Compositrice, poetessa e suonatrice di santûr, Farnaz Modarresifar integra la musica tradizionale persiana in un linguaggio al tempo stesso lirico e contemporaneo. Durante la sua residenza, compone un’opera orchestrale e corale in dialogo con l’opera Œdipus Rex di Igor Stravinsky, traendo ispirazione dal mito e dalla sua simbologia per inserirvi nozioni collettive di esilio, fatalità e ricerca spirituale, in eco con il proprio percorso segnato da attraversamento, memoria e resistenza.

    Per la Notte Bianca, il concerto con il Trio Aura presenta un programma di improvvisazione che reinterpreta il repertorio classico persiano, esplorando nuove forme di espressione e mescolando improvvisazioni libere, audaci riarrangiamenti e composizioni originali. L’ensemble, fondato da tre musicisti di origine iraniana uniti da una profonda passione per la musica classica persiana e da una visione comune della sua interpretazione, contribuisce attivamente al rinnovamento della musica persiana contemporanea.

    Santûr: Farnaz Modarresifar
    Târ: Milad Mohammadi
    Tombak: Niloufar Mohseni

  • 20:30    ○  Lettura "Tous ces jardins dans nos prénoms" (Tutti quei giardini nei nostri nomi)

    LETTURA, 25′ (Grand salon)
    In francese, verrà distribuito un opuscolo con le traduzioni in italiano dei testi
    Prenotazione obbligatoria (link disponibile a breve)

    Elitza Gueorguieva, Karim Kattan

    Scrittrice, performer e regista di documentari, Elitza Gueorguieva usa il tragico-comico per interrogare identità e eteronormatività. Alla Villa Medici, scrive un romanzo ispirato alla sua procedura di naturalizzazione, alimentato da archivi del 1939, attorno alla nozione di “donna utile”, tra satira e memoria, mescolando destino individuale ed echi collettivi.

    Per la Notte Bianca, Elitza Gueorguieva invita lo scrittore palestinese Karim Kattan per una lettura a due voci. Una città nei cieli, un vento d’Oriente misterioso, una rana davanti a una prefettura in Francia, sguardi che si incrociano: gli artisti ci invitano a un viaggio tra città, passaggi e voci.

    Testi: Hiba Abu Nada, Elitza Gueorguieva, Karim Kattan
    Musica: Giulia Lorusso

  • 21:00     ○  Performance "Alchimia quotidiana"

    PERFORMANCE, 20′ (Petit salon)
    Prenotazione obbligatoria (link disponibile a breve)

    Arianna Brunori, Farnaz Modarresifar, Alice Visentin

    Storica dell’arte e scrittrice, Arianna Brunori studia i legami tra alchimia e arti visive tra il Basso Medioevo e la prima Età Moderna. Durante la sua residenza, redige un’opera su tali relazioni filosofiche e artistiche, esplorando il confine tra generazione e imitazione nel Rinascimento.

    Per la Notte Bianca, Arianna Brunori invita l’artista e ricercatrice italiana Alice Visentin e la compositrice e musicista Farnaz Modarresifar per una performance che unisce lettura, proiezione e musica sul tema dell’alchimia. Oggi l’alchimia rischia di apparirci eccentrica e polverosa, come certi vecchi abiti nuziali. Tuttavia, questa disciplina custodisce, a ben vedere, delle intuizioni luminose: dalla percezione dell’unità del mondo naturale all’idea di un rapporto necessario tra tecnica e contemplazione. La performance Alchimia quotidiana, dunque, si riallaccia a questa tradizione per rinvenire le chiavi non di un supposto mistero, ma della nostra, profana, quotidianità.

    Testi: Arianna Brunori
    Video e installazione: Alice Visentin
    Santûr: Farnaz Modarresifar

  • 21:00           Performance "Il mare non ha volto"

    PERFORMANCE, 20′ (Loggia Balthus)
    Prenotazione non necessaria, soggetta a disponibilità (anche alle 22:00)

    Giulia Lorusso, Federico Placidi

    Compositrice multimediale, Giulia Lorusso intreccia installazione sonora, teatro musicale e video in un approccio collaborativo e partecipativo. A Roma, crea Cercle, opera per coro, percussioni, elettronica e video ispirata al mito di Circe. Organizzata in due quadri – meditazione immersiva ed esperienza collettiva – interroga la ricerca di identità e la metamorfosi.

    Per la Notte Bianca, Giulia Lorusso presenta un’installazione che unisce musica, voce e video intorno al tema del mare. Per la compositrice, il mare è il punto di partenza della sua ricerca: è molteplice, grembo, ricordo, confine, esilio, promessa e memoria – è un corpo senza nome, tra minaccia e necessità, un punto di partenza come una terra d’accoglienza.

    Pianoforte ed elettronica: Giulia Lorusso
    Contrabbasso violoncello ed elettronica: Federico Placidi

  • 21:30     ○  Lettura performativa "Les âmes vivantes"

    LETTURA PERFORMATIVA, 30′ (Grand salon)
    Prenotazione obbligatoria (link disponibile a breve)

    Diaty Diallo

    In francese, verrà distribuito un opuscolo con le traduzioni dei testi italiani.

    Autrice e performer, Diaty Diallo lavora sui corpi delle persone razzializzate, la cura e la riparazione. Alla Villa Medici, conduce un’indagine letteraria e biografica sui disturbi sessuali, incrociando trauma, eredità e impossibilità del meticciato, per scrivere una finzione poetica da dire e da leggere, intrecciando memoria somatica e sensualità del linguaggio.

    Per la Notte Bianca, Diaty Diallo propone una lettura performativa di un testo ispirato degli abitanti del quartiere delle Fauvettes. La fine del quartiere delle Grandes Aigrettes si avvicina: abbandonata dalle autorità pubbliche, la città si svuota e i suoi abitanti sono costretti ad lasciarla progressivamente.

    Lettura performativa su un cerchio di vento e canti di fantasmi

    Testo e musica: Diaty Diallo
    Testo pubblicato su invito di Alexia Fiasco e Claire Lapeyre Mazérat dell’associazione Maestra; pubblicato nel numero 11 della rivista La Déferlante nel 2023.

  • 22:00          Performance "Il mare non ha volto"

    PERFORMANCE, 20′ (Loggia Balthus)
    Senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili (anche alle 21:00)

    Giulia Lorusso, Farnaz Modarresifar, Federico Placidi

    Compositrice multimediale, Giulia Lorusso intreccia installazione sonora, teatro musicale e video in un approccio collaborativo e partecipativo. A Roma, crea Cercle, opera per coro, percussioni, elettronica e video ispirata al mito di Circe. Organizzata in due quadri – meditazione immersiva ed esperienza collettiva – interroga la ricerca di identità e la metamorfosi.

    Per la Notte Bianca, Giulia Lorusso presenta un’installazione che unisce musica, voce e video intorno al tema del mare. Per la compositrice, il mare è il punto di partenza della sua ricerca: è molteplice, grembo, ricordo, confine, esilio, promessa e memoria – è un corpo senza nome, tra minaccia e necessità, un punto di partenza come una terra d’accoglienza.

    Piano ed elettronica: Giulia Lorusso
    Contrabbasso-violoncello ed elettronica: Federico Placidi
    Santûr: Farnaz Modarresifar

  • 22:30    ○  Performance "Dying safely - نموت بأمان"

    LETTURA PERFORMATIVA, 30′ (Grand Salon)
    In francese, traduzioni in italiano e arabo distribuite o proiettate
    Prenotazione obbligatoria (link disponibile a breve)

    Marin Fouqué, Husam Maarouf, Adriano Tramontozzi

    Romanziere, poeta e performer, Marin Fouqué esplora nel suo lavoro la nozione di virilità e i diversi meccanismi di addestramento dei corpi. Residente a Villa Medici, quest’anno sviluppa un romanzo sui numerosi miti della mascolinità, dal personaggio cinematografico italiano Maciste agli influencer maschilisti contemporanei, cercando attraverso il corpo e la scrittura possibili punti di fuga dai nostri rapporti di dominio.

    Husam Maarouf è poeta e romanziere. Co-fondatore della casa editrice Gaza Publications, è autore di un romanzo e di due raccolte di poesie, tra cui La Mort a une odeur de verre, vincitrice del Premio del Museo Mahmoud Darwish nel 2015. Scrive anche di letteratura per vari giornali e pubblicazioni arabe. Nato in Palestina, risiede tuttora a Gaza.

    Per la Notte Bianca, i due autori presentano insieme, nonostante la distanza, Dying safely – نموت بأمان,, una performance inedita a due voci. Nello spazio figurato di un ring e accompagnati dal pugile romano Adriano Tramontozzi, ci invitano a vivere e ascoltare una riflessione in corso sulle nozioni di virilità e violenza, sulle profonde differenze tra boxe e guerra e su ciò che violenza e orrore possono produrre una volta forzatamente abitati nei nostri corpi. Impressioni di combattimenti si mescolano a poesie sul genocidio e sulla colonizzazione perpetrata dallo Stato d’Israele in Palestina. Per la durata della performance, come su un ring di pugilato, le parole si guardano, si rispondono e talvolta si scontrano.

    Lettura delle performance per sacco da boxe, voce e corpi

    Testi : Marin Fouqué, Husam Maarouf
    Performance: Marin Fouqué, Adriano Tramontozzi

Informazioni pratiche

Giovedì 27 novembre dalle 18:00 a mezzanotte (ultimo ingresso alle 23:30)

Prenotazioni:

L’ingresso alla Notte Bianca è gratuito su prenotazione (online).
Ti verrà richiesto il biglietto all’ingresso.

Alcune performance richiedono una prenotazione separata (gratuitamente) a causa del numero limitato di posti disponibili.
Le prenotazioni per le performance interessate aprono martedì 25 novembre.

Durante la Notte Bianca, l’installazione di Eva Jospin a Villa Medici sarà accessibile gratuitamente.

Da sapere:

  • Il giardino storico di Villa Medici è un’area non fumatori. Vi invitiamo a rispettare questa indicazione utilizzando l’area fumatori e conferendo correttamente i rifiuti negli appositi contenitori per la raccolta differenziata.
  • Durante la serata saranno in vendita cibi e bevande nei giardini.
  • Villa Medici non dispone di un guardaroba in loco.
  • All’interno di Villa Medici non sono ammessi caschi da moto, valigie e oggetti ingombranti o pericolosi, né animali domestici, ad eccezione dei cani guida.
  • È possibile partecipare alla Notte Bianca con una borsa di piccole dimensioni.

Grazie della comprensione.

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