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07.03.2024
Nove artisti, membri della nascente comunità artistica tunisina, raccontano la realtà in cui vivono: le loro notti, la loro rabbia, i loro sogni. Ellil alghadhab li nahlamou (Sogniamo la notte) riunisce i film di una giovane generazione di videoartisti e registi tunisini. Tutti sono l’espressione intima di una gioventù coinvolta negli sconvolgimenti del suo tempo, dove il disordine, la rabbia e il desiderio di uscire dal mondo sembrano essere in aumento. Cosa resta da combattere contro la rinuncia? Il potere dell’immaginazione, l’ostinazione a creare, la speranza forse di rovesciare l’ordine stabilito.
In collaborazione con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Villa Medici presenta la prima parte di un programma ideato dalla curatrice Camille Lévy Sarfati, intitolato Le rêve n’a jamais de murs et il n’y fait jamais froid (estratto da Fil du temps di Etel Adnan, Galerie Lelong, 2021), composto da cinque cortometraggi. Seguirà un dibattito moderato da Morad Montazami, alla presenza di Camille Lévy Sarfati, Ismaïl Bahri e Younès Ben Slimane. Questa prima parte del programma sarà completata da una seconda, Les vaincus auront toujours le dernier mot, che riafferma la rabbia sociale, politica e ontologica di una giovane generazione di artisti come forza motrice di una creazione vivace e audace. La terza parte, Et la lumière attend, racconta l’esperienza del cinema come un’esperienza di incontro confortante, forse ottimista. I titoli sono tratti dalla raccolta di poesie Au fil du temps (2021) di Etel Adnan, in omaggio al grande artista e poeta scomparso nel 2021.
Il programma sarà proiettato integralmente al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo tra l’8 e il 24 marzo e sarà completato da una proiezione serale al Careof di Milano il 10 marzo, alla presenza della curatrice Camille Lévy Sarfati.
Ismaïl Bahri utilizza video, disegno, scultura e suono, senza alcuna specializzazione. Il suo lavoro è interessato al significato che emerge alla periferia dello sguardo, alla presenza del mondo circostante che affiora e rivela la sua presenza. Si pone come osservatore, allestendo un dispositivo per catturare i gesti e la sperimentazione empirica, prestando attenzione a “ciò che accade”.
Morad Montazami è uno storico dell’arte, editore e curatore. Dopo aver lavorato alla Tate Modern di Londra tra il 2014 e il 2019 come curatore per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha sviluppato la piattaforma editoriale e curatoriale Zamân Books & Curating, che esplora e rivaluta le modernità arabe, africane e asiatiche. Ha scritto numerosi saggi su artisti come Zineb Sedira, Walid Raad, Latif Al Ani, Faouzi Laatiris, Michael Rakowitz, Mehdi Moutashar e Behjat Sadr.
Younès Ben Slimane è architetto, artista e regista. Lavorando attraverso immagini in movimento e fisse, disegni e volumi, instaura un dialogo continuo tra l’architettura e le arti visive, dove i diversi media coesistono e riflettono le rispettive potenzialità e i limiti. Ha partecipato a numerosi eventi d’arte contemporanea, tra cui Documenta quindici Mobile Lab. Le sue opere sono state esposte al Kadist di Parigi, al Mucem di Marsiglia e al Museo di Arte Contemporanea di Skopje.
Achref Toumi è un artista e regista tunisino con sede a Tunisi. La sua famiglia e le sue radici in Tunisia, così come l’estetica del suo paese, sono al centro del suo lavoro artistico. Descrive la sua pratica cinematografica come un mezzo per preservare e archiviare elementi che stanno scomparendo.
Wafa Lazhari è un architetto, artista e regista tunisina. La sua pratica artistica è nata dall’approccio concettuale che ha sperimentato durante i suoi studi di architettura. Esplora la zona ambigua tra realtà e illusione attraverso film, disegni, fotografie e animazioni.
Amine Koudhai è un regista e video-maker. Vive e lavora in Tunisia. Attraverso le sue creazioni, cerca di creare un universo cinematografico in cui i suoi ricordi e le sue esperienze personali si fondono con elementi surrealisti e persino fantastici.
Dora Dalila Cheffi vive e lavora tra Tunisi e Helsinki. Il suo lavoro comprende pittura, video e installazioni. Il lavoro di Cheffi ruota attorno a osservazioni ed esperienze immediate, che si traducono in opere caratterizzate da colori e forme vivaci.
Younès Ben Slimane è architetto, artista e regista. Lavorando con immagini in movimento e fisse, disegni e volumi, instaura un dialogo continuo tra architettura e arti visive. I suoi film sono stati selezionati per festival come il Festival di Locarno, CPH:DOX e DokuFest.
In collaborazione con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Careof
Giovedì 7 marzo 18:00-20:00 Salle Michel Piccoli Gratis In francese Proiezione di 5 cortometraggi, registi: Achref Toumi, Wafa Lazhari, Amine Koudhai, Dora Dalila Cheffi e il residente Younès Ben Slimane Curatore: Camille Lévy Sarfati In presenza di: i residenti Morad Montazami e Ismaïl Bahri, Camille Lévy-Sarfati e il residente Younès Ben Slimane
Curatrice, scrittrice e regista indipendente con sede a Tunisi, Camille Lévy Sarfati è l’ex direttrice del centro d’arte 32bis. Il suo lavoro curatoriale si concentra sulle pratiche contemporanee tunisine e nordafricane, attorno alle quali ha ideato diverse mostre e programmi di sostegno. È cofondatrice dell’associazione Nessij, che mira a promuovere la scena artistica tunisina e a incoraggiare la mobilità internazionale degli artisti e degli operatori artistici tunisini.