Ricerca
Borsista
2022 - 2023
Storia dell'arte
Ariane Varela Braga è una storica dell’arte e dell’architettura. Ha insegnato presso le università di Zurigo (2014-2019), dove sta preparando la sua tesi di abilitazione, e Ginevra (2019-2020), e come visiting professor presso l’Università di Milano (2022). La sua ricerca è stata sostenuta dall’Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte-Bibliotheca Hertziana, dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e dalla Fondation Gandur pour l’art. Nel 2021 ha ottenuto una borsa di studio André Chastel da Villa Médicis e dall’Institut national d’histoire de l’art. Già membro dell’Istituto Svizzero di Roma, è ricercatrice associata presso HISTARA/EPHE e cofondatrice e coordinatrice di NeReMa, rete internazionale di ricerca sul marmo e sulle pietre decorative. La sua ricerca si colloca all’intersezione tra storia dell’arte, architettura e cultura materiale. La sua tesi di dottorato, discussa all’Università di Neuchâtel nel 2013, è stata pubblicata con il titolo Une théorie universelle au milieu duXIXe secolo. La grammatica dell’ornamento di Owen Jones (Campisano, 2017). È autrice di numerosi articoli e libri sulla teoria dell’ornamento, sull’orientalismo nelle arti decorative e nell’architettura e sul marmo. Oltre alle sue attività di ricerca, è curatrice indipendente di mostre sulle arti del XIX e XX secolo.
Il suo progetto di ricerca a Villa Medici, intitolato “MARMO. Identità, memoria e materialità, dall’unità d’Italia al fascismo”, si concentra sul simbolismo del marmo e sul suo utilizzo nell’architettura italiana, dall’unificazione della nazione al fascismo. L’obiettivo è quello di esplorare il legame tra materiale, materialità e identità collettiva in un momento in cui la ricerca di un’identità artistica e culturale italiana, tra tradizione e rinnovamento, divenne cruciale. Concentrandosi su Roma, il progetto prende in considerazione gli usi emblematici del marmo nell’architettura monumentale e istituzionale dalla fine dell’Ottocento al Ventennio (1922-1943) e le narrazioni e i discorsi sviluppati intorno al suo utilizzo, da una prospettiva all’incrocio tra storia dell’arte e dell’architettura, studi sulla memoria e antropologia. L’obiettivo è quello di comprendere i meccanismi ideologici, politici, economici, tecnici e artistici, le pratiche e le problematiche che hanno portato alla “creazione” del marmo come materiale “nazionale” rappresentativo della cultura e dell’identità italiana.