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22.12.2016
“L’arte non va in vacanza e non si preoccupa di date o ricorrenze. Folies d’hiver ne è la prova, poiché riunisce opere di artisti diversi il cui comune denominatore è ribadire questo concetto, trasformando la Villa in un palcoscenico dove esprimere le proprie follie.
Dalle Citerne, dove la performance visiva e sonora della famiglia Masbedo (Nicolò Massazza, 1973; Iacopo Bedogni, 1970; attivo a Milano dal 1999) I Have a dream, yet (2016) assume una chiave utopica al tema del malessere fisico e sociale. La pittura è al centro delle installazioni Conosciuto Sconosciuto (2016) di Nick Devereux (Panama, 1978; vive e lavora a Parigi) nel Salon des Pensionnaires (una serie di ritratti in aggiunta a quelli già presenti nella sala), Senza titolo (2016) di Nick Oberthaler (Bad Ischl, 1981; vive e lavora a Vienna) nella Music Room (una serie di dipinti posti l’uno di fronte all’altro per creare un’unica soluzione cromatica) e Senza titolo (2016) di Marieta Chirulescu (Sibiu, 1974; vive e lavora a Berlino) nell’Atelier de Balthus (tessuti colorati, in alcuni casi segnati da tracce grafiche, occupano il pavimento, alterando completamente la visione tradizionale del piano pittorico). Achraf Touloub (Casablanca, 1986; vive e lavora a Parigi) lavora con Sans titre (conditions) (2016) in una stanza dell’Appartement du Cardinal. In omaggio alla riscoperta da parte di Balthus delle stanze storiche della Villa, e quindi al suo ruolo di testimone del passato, Touloub colloca un pezzo di tessuto, simile a un bassorilievo, su un mobile della stanza, completando in modo idealizzato il processo di integrazione (tecnica e intellettuale) avviato dall’artista quando era direttore dell’Accademia.”
Pier Paolo Pancotto, Folies d’hiver, dicembre 2016