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Residente
10.04.2023 - 23.04.2023
Residenza Medici André Chastel con l'INHA
Storia dell'arte
Valérie Boudier è professore di storia dell’arte moderna e membro del Centre d’Étude des Arts Contemporains dell’Università di Lille dal 2010. È anche ricercatrice associata presso il Centre d’Histoire et de Théorie des Arts de l’EHESS (Parigi), membro del Collectif d’historiens de l’art de la Renaissance e membro dell’Institut Européen d’Histoire et des Cultures de l’Alimentation (Tours). Il suo profilo di storica dell’arte specializzata nell’arte antica e che lavora sui legami tra cibo e pittura, il più vicino possibile alla creazione contemporanea, le permette di avviare progetti interdisciplinari e transistorici. Dopo aver pubblicato La cucina del pittore. Scene di genere e cibo nel Cinquecento (2010), con Diane Bodart ha curato Le banquet de la Renaissance: images et usages (2014), con Anne-Elène Delavigne Viande et architecture (2019) e con Elinor Kelif e Giovanni Careri, L’invention du geste amoureux à la Renaissance (2020). Valérie Boudier visiterà Villa Medici due volte, dal 10 al 23 aprile e dal 3 luglio al 4 agosto.
L’obiettivo della residenza di Valérie Boudier è quello di stabilire un corpus iconografico ragionato (dipinti, incisioni, carte da gioco, tappeti da gioco, ecc.) del Pays de Cocagne prodotto in Italia dal XIII secolo a oggi, al fine di proporre uno studio comparativo transnazionale e multidisciplinare con le versioni francesi dell’utopia. Basandosi su un trattamento seriale di queste rappresentazioni, lo studio delle immagini ci permetterà di identificare alcuni motivi iconografici e la loro sopravvivenza o scomparsa. Particolare attenzione sarà rivolta alle incisioni e al loro riutilizzo all’interno di questo vasto corpus, con uno studio del legame testo/immagine, sia attraverso i testi presenti nelle immagini che attraverso un confronto tra le versioni letterarie e iconografiche dell’utopia. Da un lato, le immagini saranno lette sul tema del mangiare fuori casa, per notare le continuità e i cambiamenti tra il XIII e il XXI secolo e gli eventuali adattamenti regionali dell’utopia alle risorse e ai gusti locali – in altre parole, per studiare la costruzione e la circolazione dell’utopia tra Francia e Italia. In secondo luogo, i confronti sul lungo periodo ci permetteranno di valutare in che misura le versioni dell’utopia sono state aggiornate. La frutta e la verdura in voga nella gastronomia europea della prima età moderna e le nostre abitudini alimentari contemporanee si riflettono nelle immagini delle Cocagne? In che modo gli artisti contemporanei trattano il cibo in questa terra utopica? Oltre al tema del mangiare fuori casa, questo corpus iconografico mi permetterà di apprezzare l’impatto delle condizioni economiche, religiose e politiche sulla vitalità di questo spazio immaginario tra i due limiti cronologici considerati.