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Artista invitato
26.12.2025 - 12.01.2026
Borsista
2018 - 2019
Arti visive
Lili Reynaud-Dewar è nata nel dicembre 1975 a La Rochelle, dove ha studiato danza classica e diritto pubblico. Scrive, balla, insegna, filma, parla e produce oggetti monumentali, funzionali o decorativi. Lavora da sola o in gruppo, attingendo da materiali autobiografici o presi in prestito da figure trasgressive della produzione culturale del XX secolo, come Joséphine Baker, Guillaume Dustan, Bjarne Melgaard, Cosey Fanni Tutti…
Si interessa alla storia delle emancipazioni razziali e sessuali, alla circolazione e all’interpretazione delle opere, ai motivi biografici e sociologici nella produzione culturale, alla figura mutevole dell’artista in un mondo globalizzato.
Il suo lavoro è stato oggetto di numerose mostre monografiche, in particolare alla Kunsthalle di Basilea nel 2010, al Magasin di Grenoble nel 2012, al New Museum di New York nel 2014, alla Audain Gallery di Vancouver nel 2015, all’Hamburger Kunstverein nel 2016, al Museion di Bolzano nel 2017, al Mac di Montréal, al Mak (Museum of Applied Arts) di Vienna, al Palais de Tokyo nel 2023 e al Consortium (2025). Ha inoltre esposto alla Fondazione Generali di Vienna nel 2012, al Centre Pompidou nel 2010 e nel 2013, al Witte de With di Rotterdam nel 2011 e nel 2014, al CAPC di Bordeaux nel 2008 e nel 2013, alla Punta Della Dogana di Venezia e all’atelier Hermès di Seul nel 2018. È stata selezionata per la 56ª Biennale di Venezia nel 2015, la Biennale di Lione nel 2013 e la 5ª Biennale di Berlino nel 2008. Nel 2013 ha ricevuto il Prix Fondation d’entreprise Ricard e nel 2021 il Prix Marcel Duchamp con un film girato durante il suo anno di residenza alla Villa Medicis. È cofondatrice della rivista femminista Pétunia insieme a Dorothée Dupuis e Valerie Chartrain e dal 2010 insegna alla Haute école d’art et de design di Ginevra. Nel 2019 la casa editrice Phaidon ha dedicato una monografia al suo lavoro.
Durante la sua residenza, Lili Reynaud-Dewar si dedicherà alla stesura di un’autobiografia molto particolare, che intreccia la storia della sua vita con quella di un’istituzione tedesca: la Schirn Kunsthalle. Il progetto di questo libro può essere descritto così: “Lili Reynaud-Dewar è una donna francese. Ha 50 anni. La Schirn Kunsthalle è un’istituzione tedesca. Ha 40 anni. Lili è un’artista, la Schirn è un luogo d’arte. Entrambe sono il prodotto delle politiche culturali della loro epoca. Questo libro raccoglie frammenti delle loro rispettive biografie. Intreccia i loro successi e i loro fallimenti, i loro errori e la loro lungimiranza, la carne e la politica, il sesso e l’amministrazione, l’intimo e il pubblico, ciò che si espone e ciò che si nasconde, nonché gli individui e gli eventi che hanno contribuito, fin dall’inizio della loro esistenza, a renderle ciò che sono oggi, nel 2026”. Per portare a termine questo lavoro, Lili Reynaud-Dewar condurrà un’indagine a Roma sul suo anno trascorso nella città alla fine degli anni 2010, intervistando diverse persone incontrate durante il suo anno di residenza alla Villa Medici (2018-2019). Lavorerà inoltre alla finalizzazione dell’opera con l’editore del testo Baptiste Pinteaux, attualmente residente alla Villa.

Candidature 17.02 - 31.03.2025
Creato nel 2018 dalla Regione Occitanie in collaborazione con l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, il Premio Occitanie - Medici dedicato alla giovane creazione contemporanea mira a sviluppare l'influenza internazionale dei talenti dell'Occitanie accogliendoli a Villa Medici per un soggiorno di ricerca e creatività di alcuni mesi. Ogni anno, il premio attira un centinaio di candidati - artisti visivi e non - desiderosi di approfittare dell'opportunità offerta da una residenza in uno dei principali centri europei per la creazione artistica, a contatto con altri artisti provenienti da una vasta gamma di ambienti e discipline. Ogni anno, il vincitore del Premio Occitanie - Medici viene selezionato sulla base di una domanda e di un'audizione dei candidati selezionati, ognuno dei quali presenta il proprio progetto a una giuria composta da rappresentanti della Regione, dal direttore di Villa Medici e da esperti associati.