Giulia Montineri

Di madre romana e padre corso, Giulia Montineri è cresciuta sull’isola. Durante gli studi in Letteratura e Antropologia, realizza cortometraggi in modo autodidatta e autoprodotto con amici e amiche. Membro dell’associazione LUNDI SOIR, conduce laboratori di scrittura documentaria per completare questa auto-formazione collettiva. Nei suoi lavori mette in discussione la folklorizzazione delle identità, il neocolonialismo e le rappresentazioni popolari. Nel 2019 torna in Corsica per indagare sui miti del matriarcato locale con alcune anziane carismatiche, ZIE (52′, 2020). Prosegue le sue riflessioni sul sessismo ordinario con #SAINTEJULIE, attualmente in fase di montaggio.

I miei nonni romani vivono all’Infernetto, “piccolo inferno”, e guardano continuamente la Rai. Quello che pensano oggi non è altro che l’interiorizzazione di una televisione nazionale che considero fascistoide, se non fascista. Per me incarnano ciò che Pasolini temeva. Il suo percorso e i suoi testi mi aiutano a comprendere meglio i miei nonni, oltre la dolorosa tensione tra amore incondizionato e rigetto politico. Interporre la mia videocamera tra loro, la televisione e me mi aiuta a smorzare i nostri dissensi. Cosa si ingoia, digerisce e assimila guardando così tante ore di televisione di seguito?