Alysée Le Druillenec

Residente
01.09.2022 - 30.09.2022

Residenza Medici Daniel Arasse con l'École française de Rome

Storia dell'arte

Biografia

Alysée Le Druillenec è dottoranda a contratto in storia dell’arte presso l’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne e l’Université Catholique de Louvain, sotto la supervisione di Étienne Jollet e Ralph Dekoninck. Ha pubblicato Beatus Christophorus: saint Christophe à la Renaissance dans les églises de l’Eure (Nonant, 2020), in collaborazione con Nicolas Trotin. È autrice di articoli pubblicati nelle riviste Perspective e Histoire de l’art, nonché negli atti del colloquio Ornamenta Sacra: Late Medieval and Early-Modern Liturgical Objects in a European Context (Leuven, Brepols, 2022) e Études et exercices polysémiques autour de La France apportant la Foi aux Wendats de la Nouvelle-France (Montréal, Presses de l’Université Laval, 2022). Quest’anno (2022-2023), è destinataria della Daniel Arasse Fellowship per la seconda volta, della Éole Excellence Fellowship, è visiting scholar presso il Leiden University Center for Arts in Society e parteciperà al 69° meeting della Renaissance Society of America (San Juan, Porto Rico, 2023) grazie al supporto dellaSocietà Italiana d’Arte.

Progetto

La sua ricerca di dottorato, oggetto della sua residenza a Villa Medici, è: Porter le Christ.
Un affare di famiglia nella Francia del XVII secolo Tesi supervisionata dai professori Étienne Jollet (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne) e Ralph Dekoninck (Université Catholique de Louvain).
Nel XVII secolo, l’atto di portare il Bambino Gesù, o Christophoria come lo chiamiamo noi, era visto come un riflesso della relazione tra il portatore e il Cristo portato, e più in generale di un certo tipo di religiosità, con una forte enfasi sulla dimensione familiare. È la genesi di questo apprezzamento che stiamo studiando in un quadro cronologico che va dal 1598 al 1715. A partire dal Concilio di Trento, il culto dei santi portatori di Cristo decollò in grande stile e la fortuna di questa postura può essere spiegata in parte dall’intenso clima devozionale in cui si muoveva il pellegrino del Siècle. Ma era il fatto di portare il Bambino che stava alla base del loro successo? Alla luce delle nostre indagini, è emersa una particolare importanza attribuita a questo gesto, caratteristico di un cambiamento significativo nel rapporto con la figura di Cristo e con la pietà cattolica. Il nostro corpus comprende dipinti che raffigurano i santi Giuseppe, Simeone, Cristoforo di Licia, Giacinto di Cracovia, Antonio di Padova, Françoise Romaine, Rosa di Lima, Gaëtan di Thiène e Félix di Cantalice, ed esamina ciò che lega queste figure tra loro al di là del gesto cristoforo: l’appartenenza alla famiglia del Salvatore.

Mi piaci
Mi iscrivo

Ricevere la newsletter con le ultime notizie di Villa Medici