Riallestimento degli spazi storici

Restituire l’incanto a Villa Medici

Il Grand Salon di Villa Medici ristrutturato da Fendi © Daniele Molajoli
Il Grand Salon di Villa Medici ristrutturato da Fendi © Daniele Molajoli

Come si fa a rendere Villa Medici uno spazio aperto al sapere contemporaneo preservando la storia e lo spirito del luogo? Già nel 1833 Horace Vernet fece un intervento audace creando la “stanza turca”, riflesso di un’epoca affascinata da un Oriente immaginario. Nel XX secolo, Balthus fu il primo a raccogliere la sfida della contemporaneità negli anni ’60, seguito da Richard Peduzzi nei primi anni 2000. Un nuovo capitolo si aprirà nel 2022 con Restituire l’incanto a Villa Medici, una vasta campagna di riqualificazione che metterà in mostra il design contemporaneo, le arti e i mestieri e il patrimonio restaurato di Villa Medici.


Interventi dall'Ottocento

Horace Vernet, il pioniere, 1829-1834

Camera turca

Capolavoro architettonico del Rinascimento, Villa Medici ha subito diversi interventi importanti che oggi sono emblematici del luogo. Progettata nel 1833 dal pittore Horace Vernet mentre era direttore dell’Accademia di Francia a Roma (1829-1834), la Camera Turca fu realizzata subito dopo il ritorno dell’artista dal suo primo viaggio in Algeria. Sogno orientalista, è un primo esempio di interno di ispirazione islamica nella Città Eterna, a testimonianza del fascino per un Oriente immaginario condiviso da diversi artisti europei del periodo romantico. La sua decorazione combina elementi di carattere arabo-andaluso, motivi ornamentali ottomani e motivi più naturalistici sul soffitto a volta. Le terrecotte colorate che rivestono le pareti provengono dalla fabbrica di ceramiche Giustiniani di Napoli e ispirarono Balthus per la realizzazione del suo dipinto La camera turca (1965-1966, Parigi, Centre Pompidou).

Balthus, visionario del colore, 1961-1977

Patina murale creata da Balthus sotto la loggia

Lampada "Balthus"

Patina murale creata da Balthus nel Piccolo Salone

Indagine di restauro delle patine murali per identificare gli interventi precedenti

Indagine di restauro delle patine murali

Balthus (Balthasar Kłossowski de Rola, noto come Balthus), pittore e direttore dell’Accademia dal 1961 al 1977, trasformò Villa Medici, disegnò una serie di lampade che portano il suo nome, restaurò le decorazioni storiche e inventò un processo pittorico che applicò alle pareti della Villa, producendo un sottile effetto patinato con tonalità vibranti. L’obiettivo della lunga campagna di restauro che intraprese era quello di riportare il palazzo all’aura di una villa del Cinquecento. Lungi dal progettare una ricostruzione storica, Balthus propose una reinterpretazione dell’arredamento, caratterizzata dalla sua esperienza tecnica e dalla sua sensibilità di artista. Le nuove soluzioni che sperimentò a Villa Medici erano in costante dialogo con i decori rinascimentali, sfruttando la luce naturale delle stanze e modificandone la percezione durante il giorno. Nei giardini, riorganizzò i quadrati introducendo copie di opere antichi provenienti della collezione di Ferdinando de’ Medici, tra cui il famoso gruppo dei Niobidi.

Richard Peduzzi, scenografo degli spazi, 2002-2008

Sala cinema progettata da Richard Peduzzi

Lampada disegnata da Richard Peduzzi per il Grand Salon

Bibliothèque de la Villa Médicis © Daniele Molajoli

Scaffali della biblioteca e lampade da soffitto disegnate da Richard Peduzzi

Mobili progettati da Richard Peduzzi

Lampade disegnate da Richard Peduzzi per il Salone dei borsisti

Richard Peduzzi, designer, scenografo e direttore dell’Accademia dal 2002 al 2008, progettò l’arredamento del vestibolo d’ingresso, della sala cinema, della biblioteca e della caffetteria, aprendo le porte di Villa Medici al design del XXI secolo. Nei giardini, ridisegnò i motivi dei parterre con un gioco di geometrie. Utilizzando materiali grezzi e linee semplici, creò mobili discreti e moderni per le attività culturali e quotidiane di Villa Medici. La sua serie di mobili e lampade è caratterizzata da un’unità utilitaristica, con l’obiettivo di integrarsi negli spazi mantenendo un dialogo con i decori di Balthus. Nel suo progetto di riorganizzazione degli spazi, Richard Peduzzi rivisitò in particolare la questione dell’illuminazione: progettò i lampadari nel vestibolo e nel Grand Salon, le lampade da terra con paralumi quadrati e le lampade in ferro contorto in cemento installate nello scalone d’ingresso.

Restituire l’incanto a Villa Medici

I saloni storici, 2022, direzione artistica: Kim Jones e Silvia Venturini Fendi

Il Grand Salon di Villa Medici ristrutturato da Fendi © Daniele Molajoli

Il Grand Salon

Il Salone dei borsisti

Il Piccolo Salone

Il Salone Blu

Il Salone di musica

Il Salone di lettura

Sheila Hicks, "Champ ensoleillé balayé par le vent", 2014, arazzo, tessuto, seta, 3,55 x 2,96 m, Manufacture des Gobelins, Collezioni del Mobilier national. Testa di Niobe, 1686-1687, Giovanni Arnaldi (plasmatore), collezioni di Villa Medici.

Chiara Andreatti, tavoli "Astuccio Canes", Fendi Casa, 2022

Noé Duchaufour-Lawrance, tavolo "Borghese", La Chance, 2013. Riedizione speciale in marmo Viana Verde per Villa Medici, 2022

Vista sul Salone di lettura dal Grand Salon

Al piano giardino di Villa Medici, il riallestimento dei sei saloni di ricevimento (2022) è stata affidato a Kim Jones e Silvia Venturini, direttori artistici della Maison Fendi, presente a Roma da quattro generazioni. Per i saloni, hanno selezionato mobili contemporanei di designer italiani e francesi come Chiara Andreatti, Ronan ed Erwan Bouroullec, Noé Duchaufour-Lawrance, David Lopez Quincoces e Toan Nguyen.

Tra i pezzi iconici c’è il tavolo Via Appia in travertino e castagno, disegnato appositamente da Noé Duchaufour-Lawrance per il Salone Blu e il Salone di lettura. Sempre nel Salone Blu, il giallo luminoso delle poltrone Groove & Groovy (Toan Nguyen) incontra il verde intenso delle sedie Virgola (Chiara Andreatti). I mobili d’epoca, come l’armadio del XVII secolo acquistato da Balthus e ora installato nel Piccolo Salone, o gli arazzi della Tenture des Indes nel Grand Salon, contribuiscono all’armonia di queste gamme cromatiche, insieme a un notevole gruppo di arazzi del XX secolo depositati dal Mobilier national. Firmati da Louise Bourgeois, Sonia Delaunay, Sheila Hicks, Aurélie Nemours e Alicia Penalba, tra gli altri, questi arazzi celebrano il lavoro delle donne artiste.

Le camere storiche, 2023, direzione artistica: India Mahdavi

La Camera delle Muse

Il Salone Lili Boulanger

Vista dall'appartamento storico di Ferdinando de' Medici

La Camera Galileo

La Camera Debussy

La Camera degli Amori

La Camera degli Elementi

La Camera delle Muse

Sedia disegnata da India Mahdavi (Thonet)

Tavolo progettato da India Mahdavi per la Camera Debussy

Libreria disegnata da India Mahdavi per la Camera Galileo

Spostandoci al piano superiore di Villa Medici, il riallestimento continua con un lessico colorato e grafico. Nelle sei stanze storiche sopra la loggia, l’architetto e designer franco-iraniana India Mahdavi ha orchestrato il riallestimento, giocando sulla giustapposizione di colori, materiali e geometrie. Le Camera degli Amori, degli Elementi e delle Muse, che formano l’ex appartamento del cardinale Ferdinando de’ Medici, sono illuminate da tessuti pastello scelti da India Mahdavi per decorare i mobili antichi appartenenti alla Villa o presi dalle riserve del Mobilier national, come il luminoso set di divani e poltrone di Jean-Albert Lesage nel Salone Lili Boulanger. Nella Camera delle Muse, il grande tappeto a rombi riecheggia il parterre ridisegnato all’inizio degli anni 2000 da Richard Peduzzi, che si trova nei giardini sottostanti. In un altro cenno, i mobili policromi delle camere Galileo e Debussy, disegnati dallo stesso designer e rivestiti con un intarsio trompe-l’œil di cubi, ricordano le sfumature dei fregi e dei soffitti dipinti del XVI secolo. Prodotti rispettivamente dalla Maison Craman Lagarde e dall’ebanista Pascal Michalon, i mobili in legno intarsiato sono un esempio dell’alto livello di competenza coinvolto nel riallestimento di Villa Medici (ebanisteria, ceramica, tappezzeria) e dell’alleanza, ai massimi livelli, tra design e artigianato.

Le camere degli ospiti, 2024-2025

Proseguendo al piano superiore, si incontra una passerella in legno che conduce a una serie di camere nell’ala sud dell’edificio. La loro doppia esposizione nord-sud offre una vista spettacolare su Roma e sulla facciata interna di Villa Medici. Utilizzate per lungo tempo come abitazioni e luoghi di lavoro per i borsisti, queste camere sono ora aperte alla prenotazione per chi desidera soggiornare a Villa Medici per qualche notte.
Sette di esse sono attualmente in fase di riallestimento da parte di sette team francesi e italiani di architetti, designer, artisti contemporanei e artigiani. Selezionati sulla base di un concorso, i team stanno infondendo un nuovo spirito contemporaneo nelle camere, trasformando il soggiorno a Villa Medici in un’esperienza unica in cui le ispirazioni romane si intrecciano con i riferimenti al patrimonio rinascimentale della Villa.
I nuovi allestimenti sono anche un’opportunità per mettere in mostra un’ampia gamma di competenze eccezionali, tra cui vetro, metallo, ceramica, legno e decorazione murale. L’unicità di ogni ambiente è riaffermata: i volumi sono evidenziati, le superfici (pareti, pavimenti) sono sublimate e la coerenza di ogni spazio è sottolineata.

I progetti vincitori per il riallestimento delle camere degli ospiti:

 

Progetto: Studiolo
Team: Sébastien Kieffer e Léa Padovani, Parigi, FR / Designer Atelier Veneer (Romain Boulais e Félix Lévêque), Parigi, FR / Falegnami ed ebanisti

Progetto: Camera Fantasia
Team:
Studio GGSV (Gaëlle Gabillet e Stéphane Villard), Parigi, FR / Designer Paper Factor (Riccardo Cavaciocchi), Lecce, IT / Artista della cartapesta Matthieu Lemarié, Parigi, FR / Pittore decorativo

Progetto: Still Life
Team: Acte Deux Studio (Johanna Lapray e Hugo L’ahélec), Parigi, FR / Architetti Tristan Dassonville, Gentioux-Pigerolles, FR / Ceramista

Progetto: Il cielo in una stanza
Team:
Studio Zanellato/Bortotto (Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto), Treviso, IT / Designers Incalmi (Patrizia Mian e Gianluca Zanella), Venezia, IT / Artigiani del vetro e del metallo

Progetto: Pars pro toto
Team: Atelier Misto (Miza Mucciarelli), Brescia, IT / Architetto Rocas (Eliane Le Roux), Bruxelles, BE / Architetto Pietro Spoto Studio (Pietro Spoto), Milano, IT / Scultore e artista visivo Claudio Gottardi, Brescia, IT / Pittore decorativo

Progetto: Stratus Surprisus
Team: Constance Guisset Studio (Constance Guisset), Parigi, FR / Designer Signature Murale (Pierre Gouazé), Puteaux, FR / Designer di gesso decorativo Arcam Glass (Simon Muller), Vertou, FR / Maestro vetraio

Progetto: Isola
Team: Sabourin Costes (Zoé Costes e Paola Sabourin), Parigi, FR / Designer Estampille 52 (Paul Mazet e Fantin Mayer-Peraldi), Parigi, FR / Ebanisti

Il giardino dei limoni, 2025, direzione artistica: Bas Smets con la collaborazione di Pierre-Antoine Gatier

I 7 ettari di giardini di Villa Medici vantano oggi più di 300 alberi di agrumi, tra cui melangoli, limoni e cedri. Già nel Cinquecento il cardinale Ferdinando de’ Medici coltivava la passione per questi frutti rari che venivano utilizzati per rifornire la sua tavola. Oggi queste piante, resistenti ai cambiamenti climatici, interessano ricercatori, chef e artisti contemporanei, unendo conservazione, ricerca, creazione e trasmissione.

Con la sua pianta triangolare, il “giardino segreto” di Ferdinando de’ Medici ha subito diverse modifiche dalla sua creazione, tra cui una importante ad opera di Balthus, direttore dell’Accademia dal 1961 al 1977, che ha introdotto gli alberi di limone. Bas Smets, architetto del paesaggio, e Pierre-Antoine Gatier, architecte en chef des monuments historiques, propongono ora un nuovo intervento. Hanno attinto all’eredità rinascimentale di Villa Médicis per sublimare, in uno spirito contemporaneo, questo giardino di alberi da frutto che sono simboli di fecondazione incrociata.

Il nuovo assetto del giardino dei limoni prevede la creazione di un pergolato di 26 metri e una disposizione ridisegnata intorno al belvedere che si affaccia su Roma, con il panorama parte integrante dell’architettura unica del giardino. Diventato un luogo conviviale per i pasti e gli incontri tra i borsisti e il team di Villa Medici, il giardino di limoni ha ispirato i designer Muller Van Severen a progettare una nuova linea di mobili dalle linee pure, realizzata da Tectona.

I parterre, 2025, artista ospite: Natsuko Uchino

Di fronte alla loggia di Villa Medici si trova il piazzale, che si estende fino al parterre che costeggia le Mura Aureliane, che segnano il confine nord-orientale dei giardini. Suddiviso in 6 compartimenti dal design geometrico, il parterre offre una vista privilegiata sulla facciata di Villa Medici, ornata da antichi bassorilievi della collezione di Ferdinando de’ Medici. Progettato da Balthus negli anni ’60 e ’70 con una disposizione raffinata intorno a un obelisco, poi da Richard Peduzzi negli anni 2000 con la creazione dell’ormai caratteristico motivo geometrico, nel 2025 il parterre si arricchisce da una scenografia ridisegnata.

L’aiuola incorpora un nuovo gruppo di venti alberi di limone selezionati appositamente per Villa Medici dal vivaista e agrumicoltore Oscar Tintori Vivai (Castellare di Pescia, Toscana). Bilanciando i contrasti tra verticalità e superficie, il nuovo giardino fa rivivere la tradizione dei giardini toscani. I vasi di terracotta che ospitano gli alberi di limone sono creazioni originali dell’artista giapponese Natsuko Uchino. Prodotta nel laboratorio Pesci Giorgio & Figli (Impruneta, Toscana), la serie da lei creata per Villa Medici è composta da 20 pezzi, tutti unici, decorati con motivi che fanno riferimento all’iconografia antica e ai simboli medicei. Le decorazioni sono state create utilizzando incisioni e una serie di tecniche di modellazione e stampaggio, compreso l’uso eccezionale di frammenti di resti romani di epoca imperiale scavati a Villa Medici nel 2010. I rilievi sui vasi sono particolarmente abbondanti, accentuando il loro carattere contemporaneo e ripristinando la memoria del gesto.

Partner e sponsor del programma Restituire l’incanto a Villa Medici dal 2022

PER I SALONI STORICI:

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