Ricerca
22.02.2018
Ciprian Muresan è uno dei principali rappresentanti della scuola di Cluj e uno degli artisti più raffinati e sensibili della sua generazione, come dimostra lo spazio riservatogli all’ultima Biennale di Venezia. La sua ricerca grafica e plastica si confronta spesso con l’arte del passato (dal Rinascimento al Novecento), mescolando l’antico e il contemporaneo, la cultura classica e la vita quotidiana. A Villa Medici presenterà una serie di opere riunite in un’installazione progettata appositamente per l’istituzione.
La ricerca grafica e plastica di Ciprian Mureşan (Dej, 1977; vive e lavora a Cluj) fonde il passato e l’aneddoto, la cultura classica e la vita quotidiana. In linea con i suoi processi abituali, nelle Camere del Cardinale presenta una serie di opere inedite basate su elementi storici e artistici di epoche diverse, che riflettono l’ambiente in cui sono ospitate, seguendo l’intervento creativo di Balthus. Si tratta di una serie di bassorilievi in cera, intitolati 12 pagine da Malevič e il film (2018) e tratti dal volume Malevitch e il film (2002) di Margarita Tupitsyn, in cui Kazimir Malevič diventa il soggetto delle sue riflessioni sulla creazione e l’autorialità nell’attuale contesto di espressione e comunicazione.