Arti visive

Théodora Barat

Théodora Barat

2021-2022
2021-2022

Nata nel 1985 nella regione parigina, Théodora Barat è un’artista plastica.

Théodora Barat ha studiato presso le Belle Arti di Nantes prima di frequentare il Fresnoy – Studio Nazionale delle Arti Contemporanee. Attualmente, elabora una tesi di ricerca e creazione nell’ambito del programma di dottorato RADIAN. Ha vinto, tra l’altro, il Premio Audi talents (2016), la borsa FACE / Étant Donnés dell’AIC (2020), nonché quella del programma di sostegno alla ricerca e alla creazione dell’Istituto di Fotografia (2021).

Il suo lavoro mescola scultura, film, installazione, video e fotografia ed è stato presentato nelle seguenti istituzioni museali e non: K11 – Musea (Hong Kong), Cneai, Emily Harvey Foundation e Elizabeth Foundation for the Arts (New York), Nuit Blanche, Friche de la Belle de Mai, Mains d’Œuvres, Glassbox, CAC Vilnius (Lituania). Inoltre, ha fatto parte della programmazione video del Palazzo di Tokio, museo d’arte moderna di Parigi e di numero festival internazionali.

Il suo progetto a Villa Medici si concentra sullo studio e la ricerca intorno alla possibilità di una scultura documentaria. Come infondere a una scultura un valore documentario senza che essa diventi una ricostituzione? Come restituire un contesto storico senza che si tratti di un’illustrazione? Il progetto è originato dalle costruzioni che occupano gli sfondi dei film di Fellini, nonché dalle centrali nucleari italiane smantellate e dall’architettura razionalista. Sono tutte varie incarnazioni della modernità, vari testimoni delle sue transizioni o mutazioni. Il progetto tende a rivelare la storicità e il valore documentario di queste costruzioni. Partendo da questo corpus, Théodora Barat realizzerà una serie di sculture, sistemate e messe in scena nella periferia romana. In questo modo, le frontiere si confonderanno tra riprese, cantiere di costruzione e ricostruzione. Questo passato riportato in vita e questi racconti riattivati faranno scontrarsi violentemente varie temporalità. Ma stavolta, le vestigia saranno fittizie.

 

 

Immagine : © Daniele Molajoli

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