Arti visive

Hélène Bertin

Hélène Bertin

2023-2024
2023-2024

Hélène Bertin (Francia, 1989) rivendica un “approccio deliberatamente bastardo” messo in atto sia come artista che come ricercatrice. Vive a Cucuron in Francia e sviluppa la sua pratica tessendo legami e impegnandosi in avventure lavorative con persone appassionate, attivando sempre la nozione di alterità.

Invertendo ogni lettura disciplinare, l’artista si avvicina al gesto e al materiale come strategie per riunire le pratiche. Nelle sue mostre, questa mescolanza di diverse tipologie di oggetti e posture crea una narrazione collettiva. Nei suoi libri, si concentra su personalità marginali per trasportare e trasmettere storie parallele. Per Hélène Bertin, la relazione sensibile con i fatti della vita e del lavoro si svolge nella cooperazione tra i “regni” di ciascuno. A forgiare questa visione dell’arte è stato l’incontro con la pratica dell’artista Valentine Schlegel, a cui ha dedicato un libro bio-monografico nel 2017, rinnovando radicalmente lo sguardo su questa artista.

A Villa Medici, Hélène Bertin porta avanti un progetto dedicato alla figura del raccoglitore selvatico, attorno al quale si articolano tre approcci: la raccolta dei gesti dei raccoglitori nelle campagne romane, l’osservazione partecipante della Tammurriata – una danza tradizionale campana – come tentativo di liberazione del gesto, nonché la propria raccolta di materiali per future sculture. Mentre in passato la raccolta selvatica poteva essere associata a uno stile di vita basato sulla raccolta di risorse naturali facilmente disponibili, oggi assume una dimensione arcaica, anticonvenzionale e anarchica e costituisce una tenace resistenza al progresso. La raccolta può quindi essere una pratica di sopravvivenza, una sfida, come un gioco finale.

Ritratto foto © Daniele Molajoli
Ritratto video © Laurent Perreau pour l’Académie de France à Rome – Villa Médicis