Storico dell'arte

Denis Ribouillault

Denis Ribouillault

2009-2011
2009-2011

Denis Ribouillault
Periodo: 2009-2011
Professione: Storico dell’arte Storico dell’arte, del paesaggio e dei giardini (XV-XVII sec.) nato nel 1976, Denis Ribouillault ha ottenuto il suo dottorato in Storia dell’Arte all’Università di Parigi I Panthéon Sorbonne nel 2006, dopo diversi anni di studi tra Roma, Firenze e il Warburg Institute di Londra. Tra il 2003 e il 2005 ha insegnato all’Università di Parigi I in qualità di ATER e poi, dal 2006 al 2008, al prestigioso Courtauld Institute di Londra relativamente all’arte del XVI e XVII secolo. Ha ottenuto numerose borse di studio internazionali: presso l’Istituto Olandese di Storia dell’Arte di Firenze e l’École Française di Roma, la Borsa bilaterale Francia-Italia, la Dumbarton Oaks, presso l’Harvard University, Washington D.C. e, per il 2008-09, la “Florence J. Gould Fellowship” di Villa I Tatti – “Harvard University Center for Italian Renaissance Studies” a Firenze. Da ottobre 2009 è borsista a Villa Medici per un periodo di 18 mesi. La sua tesi è in corso di pubblicazione per le edizioni dell’Institut National d’Histoire de l’Art (
Le pouvoir des lieux dans l’art de la Renaissance : paysages, jardins et décors topographiques à Rome au XVI e siècle , Paris, 2011). Ribouillault coordina inoltre la publicazione di un’opera collettiva per le edizioni Olschki, in uscita nel 2010 (
Paysage sacré et exégèse visuelle aux XVI e et XVII e siècles ). E’ autore di una decina di articoli in francese, inglese e italiano per riviste specializzate od opere collettive e dal 2002 è in coinvolto in numerosi convegni internazionali in veste di organizzatore o partecipante. Le sue richerche si focalizzano principalmente sulla pittura paesaggistica in Italia dal XV al XVII secolo e sull’arte delle ville e dei giardini. La specificità dei suoi lavori sta nello studio delle interazioni esistenti tra diversi mezzi di espressione: pittura, architettura, arte dei giardini, architettura del paesaggio, letteratura, trattati di agricoltura e botanica, ecc. Il paesaggio, secondo questo approccio, non si riduce più solo alla nozione di “genere artistico” ma risponde a quella, più astratta ma infinitamente più ricca, di paesaggio in quanto “mezzo”,
“figura paesaggistica” dalla morfologia cangiante atta a cristallizzare e a comunicare una rete complessa di valori e di idee. Queste richerche si inscrivono nella scia di una corrente storiografica che, da una decina d’anni, privilegia l’interdisciplinarità e la storia sociale dell’arte, considerando il “paesaggio” come “fabbrica culturale”. Il suo progetto per Villa Medici consiste nello studio della funzione e del significato dati alle “figure paesaggistiche” nella Roma della Controriforma alla fin del XVI secolo e il modo in cui queste si integrano allo stesso tempo nelle mentalità e nello spazio della città.

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