Mouna Saboni
Di origine franco-marocchina, Mouna Saboni, nata nel 1987 a Rennes, è fotografa. Dopo aver conseguito una laurea magistrale in Economia Sociale e Solidale, si è iscritta all’École Nationale de la Photographie di Arles, dove si è laureata nel 2012. Conduce un lavoro sulle nozioni di identità, memoria e il rapporto che gli individui hanno con il territorio. Un lavoro fotografico che oscilla tra un approccio documentaristico e poetico. Dal 2018, ha sviluppato in modo formale il suo lavoro di scrittura, integrandolo plasticamente alle sue fotografie.
Il suo progetto a Villa Medici
Desidero sviluppare un progetto intitolato “Le identità cancellate” incentrato sulla nozione di identità come costruzione multipla, complessa e mutevole. Cercare di esplorare questa idea lavorando sulla storia caotica di Roma in modo fotografico, sviluppando una ricerca grafica e plastica basata sulla collezione di palinsesti della Biblioteca Apostolica Vaticana. In un periodo in cui si osserva, in tutto il mondo, un ripiegamento identitario, ricordare che la nostra identità, il nostro presente, sono il risultato di una lunga storia di costruzioni di cui la memoria è fondamentale. Cercare come un lavoro visivo e plastico possa portare le traumi del passato per pensare il presente. Con un approccio archeologico, tessere legami tra diverse epoche, far emergere le voci del suolo, delle pietre, del passato. “Le identità cancellate” come resistenza alla dimenticanza.
Ritratto ©️Clementine Schneiderman
Legenda:
“Disappearance”, Giordania 2021-2023. ©️Mouna Saboni
“Ceux que nos yeux cherchent”, Marocco 2019-2020. ©️Mouna Saboni