Youssef Nabil – I won’t let you die

Da mercoledì 1 aprile a domenica 24 maggio 2009 , l’Accademia di Francia a Roma, diretta da Frédéric Mitterrand , dedica una mostra all’artista egiziano Youssef Nabil , a cura di Francesca Fabiani su progetto di Guido Schlinkert, allestita presso l’Atelier del Bosco di Villa Medici. Per la sua prima mostra in Italia, dal titolo I won’t let you die , Youssef Nabil (nato al Cairo nel 1972 e attualmente residente tra Parigi e New York) propone una serie di cinquanta opere circa (stampe fotografiche alla gelatina d’argento ritoccate ad acquarello) realizzate tra il 1992 e il 2007. “…quello di Nabil è il racconto dell’insaziabilità, del differimento della soddisfazione, dell’oggetto del desiderio sempre elusivo…”. (Octavio Zaya) Ritratti, abiti, oggetti e soprattutto autoritratti compongono, come tessere di un mosaico, una sorta di diario del giovane artista. Youssef Nabil sembra intento ad appropriarsi della vita e del suo ‘lapsus’, la morte, attraverso lo scatto fotografico, colorando in seguito a mano le sue immagini in bianco e nero. La sua ispirazione sono le fotografie di scena dei film egiziani della sua infanzia. Quest’approccio artigianale, questo passo tecnico all’indietro rispetto alle consuetudini postmoderne delle perfette manipolazioni digitali, può risultare nostalgico, ma dà invece l’idea di essere calcolato per farci entrare consapevolmente nel suo regno del gioco, nell’anarchia del sogno a occhi aperti: nonostante il titolo della mostra I won’t let you die , il lavoro di Nabil ci indica come le favole di immortalità siano ‘cucite con il filo bianco’. “L’arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità”, sostiene Adorno.