Jean-Baptiste Ganne, senza titolo (All that Glitters is Gold)

Nell’ambito della mostra Luce di pietra , percorso franco-italiano di arte contemporanea a cura di Henri-Claude Cousseau , è presentata nella cisterna romana di Villa Medici l’opera di Jean-Baptiste Ganne, giovane, ma già affermato, artista francese. La struttura del VI sec. d.c. rappresenta lo scenario suggestivo dell’installazione Senza titolo (All that glitters is gold) dove l’artista riversa sull’antico suolo, costituito dalle cavità originarie della cisterna stessa, centomila monete da dieci centesimi di euro rappresentanti la Venere di Botticelli. Il rivestimento luminoso creato nella cisterna e l’acqua che cola come da una fontana naturale illuminano di luce le sue antiche mura. Jean-Baptiste Ganne Jean-Baptiste Ganne nasce nel 1972 a Gardanne in Francia, ma vive e lavora a Roma. Formatosi all’Ecole Nationale de la Photographie di Arles poi alla Villa Arson di Nizza, sperimenta varie forme di espressione e non esita a combinare i generi: si dedica alla scrittura, fa letture-performance, realizza installazioni sonore, foto e video. La sua attività artistica si articola intorno alla “rappresentazione del politico e la politica della rappresentazione” come ad esempio nel “Capital Illustré” (illustrazione fotografica del libro di Marx). Si tratta di interrogare più precisamente la dialettica tra l’immagine e il linguaggio. Artista pluridisciplinare, si applica anche a favorire gli incontri tra artisti e discipline, come ha fatto nel 2006 con la mostra “El albergue holandès” alla Stazione di Nizza. In residenza alla Rijksakademia di Amsterdam nel 2003 e 2004, è borsista a Villa Medici dal 2006 al 2007. CROCE (Effetto placebo). Tra la critica radicale dell’istituzione e la vera e propria “putasserie”, il confine appare, invero, ultrasottile. Rovesciare al suolo il budget di presunta produzione di un’opera d’arte, significherebbe allora mettere in piano la moneta (il segno del valore), esibirla, immobilizzarla. E renderla quindi ad un tempo soggetto e oggetto del pezzo (dei pezzi). Similia Similibus Curantur. Nulla è più vicino alla terapia omeopatica della pratica dell’arte. Vieni un po’ qui, piccolo corpo sociale, vieni, che ti faccia un filino male, ti aiuterà a digerire meglio. TESTA (Et fait place au beau). Si rileggerà il tutto come un « far-fontana ». E la moltiplicazione delle figure. Di quelle sorte dalle acque e dalle monete antiche. Far scintillare, sotto il gocciare pluviale di quella fontana naturale che è l’antica cisterna di Villa Medici, centomila Veneri botticelliane, come centomila desideri inesprimibili. Quanto a dire se, furfante, fuggirò con il malloppo, è bene sapere che nella rappresentazione, come nella filosofia hegeliana: il falso è un momento del vero (e viceversa)”. Jean-Baptiste Ganne IL CATALOGO L’opera di Jean-Baptiste Ganne e un suo testo critico saranno pubblicati nel catalogo edito da Skira e a cura di Marcello Smarrelli e Olivier Descotes con le fotografie di Claudio Abate e Zeno Colantoni. La mostra Luce di pietra è organizzata con il sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati, ENEL, LVMH – Fendi, Gaz de France e Cofathec, BNL Groupe BNP Paribas, Assicurazioni Generali, Alcatel-Lucent, Air France, Osram, La Repubblica.