Il colore si stende asciuga spessisce, riposa – Ettore Spalletti

Questa mostra di Ettore Spalletti, curata dall’artista stesso è promossa da Graziella Lonardi Buontempo – Incontri Internazionali d’Arte . Prima rassegna che Roma dedica a questo artista. L’opera di Spalletti sembra sfuggire a ogni classificazione. La natura stessa, morbida ed evanescente dei suoi esiti, invita più ad alludere che a definire. Spalletti predilige infatti il rapporto ligneo per le sue qualità anelastiche e su di esso stratifica polvere gessosa mescolata a colore per ottenere, attraverso i tempi diversi di asciugatura, una sottile e impalpabile modulazione. Lungi dall’amalgamarsi alla superficie, dal ricoprirla o sottolinearla, il colore tende a rapprendersi, ispessirsi, strutturarsi come forma-colore. L’opera si pone dunque – e in questo consiste la difficoltà a definirla – al limite tra superficie e oggetto, tra astrazione ed evocazione, tra geometria e labilità. I bianchi dalle modulazioni inafferrabili, gli azzurri tenui, i grigi sfumati, i rosa pallidi, i soliti tracciati che sulle tavole separano le aree cromatiche, trovano infatti ispirazione nella luce, nell’atmosfera ma anche nei manti delle Madonne degli affreschi quattrocenteschi, nei rosa dei loro incarnati. Al tempo stesso lo strato polveroso in cui sono immersi, struttura gli oggetti in volumi di colore, ammorbidisce la durezza dei profili per fonderli con l’ambiente circostante. I numerosi lavori, pensati appositamente per gli spazi di Villa Medici, comprendono quadri, sculture e ambienti.