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Mattatoio dei sogni o la colpa è di Bende, Il primo uomo, per aver boicottato la creazione?

30 gennaio:

19.00 Mattatoio dei sogni o la colpa è di Bende, Il primo uomo, per aver boicottato la creazione?

Il progetto attuale di Sammy Baloji svela le strategie contemporanee di reinvenzione della memoria nel Congo e nella sua diaspora. Su queste basi, al di fuori del suo contributo alla mostra “Congo as Fiction” del Museo Rietberg, egli invita l’autore Fiston Mwanza Mujila e due musicisti che lo accompagnano nelle sue performance a riflettere, partendo dall’ambito che li compete. Il testo che ne emerge è tanto ispirato al Kasala, genere epico del popolo Iuba, quanto al jazz. In una lingua solforosa – ridondanze blasfematorie, immagini ossessive, frasi incantatrici – la lunghissima poesia di Mwanza Mujila lega i racconti cosmogonici, biografie reali e fittizie, genealogie veritiere, inventate o rese nel gusto del giorno, fantasmi personali del poeta agli avvenimenti tragici propri allo Zaire o, ancora, alle fosse comuni della Terza Repubblica. Ancora e sempre il fiume Congo, i minatori del Katekelayi, i bambini delle miniere del Katanga e l’Avo (Kaku) servono da filo rosso nel flow del sassofono e del basso-clarinetto (Patrick Dunst), della batteria e del gong (Christian Pollheimer). Nato a Lubumbashi, Sammy Baloji lavora come artista tra il Congo e il Belgio. Fiston Mwanza Mujila, Patrick Dunst e Christian Pollheimer sono basati in Austria e conducono progetti in comune ormai da qualche anno.

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