Jean-Marie Drot

Villa Medici è una finestra aperta sull’Italia. Invece di gemere, approfittiamo di questo dialogo franco-italiano per far avanzare l’Europa delle culture. E’, per noi, una questione di vita o di morte. Se perdiamo questo treno, tra dieci anni la comunicazione sarà americana o giapponese, ma di certo non europea. Bisogna trasformare a poco a poco Villa Medici in una sorta di Regno Europeo le cui attività siano finanziate alternativamente dalla Francia e dall’Italia, sponsor compresi“.

Premiato nell’ambito del “Concours général” in francese nel 1946, prepara l’Ecole Normale Supérieure al Lycée Louis-Le-Grand e si laurea in Lettere Moderne e Filosofia alla Sorbona. Nel 1948, premiato nell’ambito di un concorso sulla letteratura americana sull’opera di Melville Melville Moby Dick (1851), ha la possibilità di partire per studiare un anno negli Stati Uniti. Al suo ritorno debutta immediatamente in televisione in qualità di assistente alle regia della prima trasmissione della televisione vaticana. Autore-regista alla Télévision Française dal 1951, Drot è autore di un’opera audiovisiva composta da più di 200 film catalogati dall’I.N.A., tra cui, in particolare, una serie girata con André Malraux, L’Art et les hommes e Journaux de voyages.

All’inizio degli anni 1960 si lancia in un vasto affresco della vita artistica della prima metà del XX secolo a Montparnasse “Les heures chaudes de Montparnasse”: 14 film di 52 minuti ciascuno, riproposti nel 1980 in una nuova versione programmata su Antenne 2. Vi sono evocati più di 150 artisti, modelli, fotografi, galleristi, editori, attori e musicisti. Oggi sono tutti scomparsi. Le loro testimonianze catturate dalla cinepresa di un grande regista costituiscono un contributo indispensabile alla conoscenza di uno dei più emozionanti periodi artistici del secolo scorso. Dopo la diffusione del film su Giacometti, François Mauriac annotò sul suo quaderno: “Lo avrei ascoltato tutta la notte…”. Con “Les Heures chaudes de Montparnasse”, Jean-Marie Drot ha voluto raccogliere, mantenendoli vivi finché si era ancora in tempo, gli ultimi sussulti di un’epoca della nostra storia particolarmente feconda, in cui gli artisti del mondo intero intraprendevano il viaggio a Parigi allo stesso modo in cui si faceva, nel “Grand Siècle”, quello a Roma.

Jean-Marie Drot ha pubblicato numerosi romanzi: Le Départ de Novembre, (Ed.Robert Laffont), Une mort difficile (Ed. Robert Laffont), Le Temps des désillusions (Ed. Stock), L’Enfant fusillé (Ed. Stock), Le Retour d’Ulysse Manchot (Ed. Julliard). Poésie: Soleil, bel assassin (Ed. Pierre Seghers), La longue nuit des amants frileux (Ed. Pierre Seghers), Le frangipanier de Féline, (Ed. Galilée), Femme-Lumière (Ed. Deleatur). Essais et livres d’art: Joseph Delteil, prophète de l’an 2000, (Presse du Languedoc-Imago), Journal de voyage en Haïti au pays des peintres de la fête et du vaudou, (Ed. Skira), Fassianos ou la volupté mythologique (Galerie Beaubourg), Voyage au pays des naïfs (Ed. Hatier), Peinture naïve, peinture vaudou en Haïti, (Carte Segrete, Rome), Les Heures chaudes de Montparnasse (Ed. Hazan), La Tête farcie de Yannis Gaïtis (Ed. Medusa, Athènes).

Jean-Marie Drot è stato inoltre consigliere culturale all’Ambasciata di Francia ad Atene dal 1982 al 1984, poi direttore di Villa Medici a Roma dal 1985 al 1994 e responsabile della politica culturale della SCAM (Société Civile des Auteurs Multimédia). Si è spento all’età di 86 anni, il 23 settembre 2015.