Tra memoria e oblio: le arti contemporanee e i fascismi europei | Convegno 8-9 Aprile

Accademia di Francia – Villa Medici e Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte

Le conseguenze storiche del fascismo hanno avuto un ruolo importante nella formazione del progetto politico europeo. La memoria del fascismo ha avuto un impatto talvolta violento, talvolta più sottile e complesso, tanto sulla vita quotidiana dei cittadini europei quanto sull’elaborazione intellettuale. Interrogare la storia è stato per molti artisti un modo per affrontare la memoria del passato traumatico sia nei termini di un confronto sporadico, sia facendo di quell’interrogativo l’oggetto centrale del loro lavoro. Dopo il convegno internazionale organizzato a Roma nel 2018, dedicato al Fascismo italiano nel prisma delle arti contemporanee.

Reinterpretazioni, montaggi, decostruzioni (Università Roma Tre, 5-6 aprile 2018), vogliamo estendere la nostra indagine oltre l’Italia, prendendo in considerazione la rielaborazione artistica delle differenti forme di dittatura che hanno tratto ispirazione dal regime fascista e che si sono insediate al potere in vari paesi, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale. La prospettiva europea permette di estendere la cronologia e invita a indagare il fascismo nei suoi vari aspetti, tanto come evento storico quanto come meccanismo politico e rituale del potere. Se da una parte tale prospettiva ci offre la possibilità di un’analisi comparativa per comprendere meglio le strategie artistiche di rielaborazione, dall’altra essa solleva necessariamente il problema teorico della diversità dei fenomeni storici ai quali le opere d’arte fanno riferimento.

Le varie forme in cui l’arte contemporanea si è confrontata con l’eredità del fascismo, tra memoria e oblio, in relazione a continuità e discontinuità, interrogazione e protesta, ricerca iconografica e consapevolezza storica, costituiranno quindi le traiettorie centrali del convegno. Ci interrogheremo principalmente su come l’uso di determinati media artistici può dare forma alla relazione con il passato, attraverso meccanismi di montaggio, anacronismi, re-enactement che si manifestano nelle differenti estetiche del contemporaneo. Questo include anche la storia materiale degli artefatti come oggetti di collezionismo, considerando criticamente lo sguardo apparentemente distante della storiografia artistica.

 

Programma del convegno

 

 

 

Illustrazione:

Fabio Mauri

Il Muro Occidentale o del Pianto, 1993

valigie, borse, casse, involucri in cuoio, tela e legno

(cm. 400x400x60)

I punti cardinal dell’arte, 45° Biennale di Venezia, 1993

foto: Graziano Arici

© Opera: Fabio Mauri con citazione di parte di fotografia “Ebrea”, 1971 di Elisabetta Catalano relativa all’opera di Fabio Mauri “Ebrea”

Courtesy the Estate of Fabio Mauri and Hauser & Wirth

 

 

 

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