Workshop, conferenza e spettacolo | Il mondo messo alla prova dall’esilio

30 Maggio 2024

Il 29 e 30 maggio 2024, Villa Medici organizza una serie di incontri internazionali ed eventi artistici intorno al tema dell’esilio, sotto la direzione di Anne-Claire Defossez e Didier Fassin, nell’ambito della collaborazione tra l’Accademia di Francia di Roma e il Collège de France.

Giovedì 30 maggio dalle 9:00 alle 22:00
Spazi storici e giardini di Villa Medici

Scoprite il programma del 29 maggio 2024.


IL MONDO MESSO ALLA PROVA DALL’ESILIO

Nell’ultimo decennio, con l’aumento del numero di persone costrette a spostarsi a causa di guerre, persecuzioni, povertà e cambiamenti climatici in tutto il mondo, i governi hanno sviluppato pratiche sempre più repressive per impedire che ciò avvenga. Ciò è particolarmente vero per i Paesi europei, che hanno messo in atto misure coercitive che sono allo stesso tempo umane, materiali e legali, e hanno esternalizzato il controllo della migrazione attraverso il Mediterraneo, costringendo gli esuli a prendere rotte più pericolose ed esponendoli alla brutalità delle forze dell’ordine, nonché dei gruppi armati e delle mafie locali.

“Il mondo messo alla prova dall’esilio” è un incontro internazionale dedicato all’analisi della violenza politica della frontiera, così come si manifesta in Medio Oriente, Africa, Atlantico, Mediterraneo, e ai confini o all’interno della stessa Unione Europea. Attraverso questa analisi, l’obiettivo è comprendere ciò che questa violenza rivela sulle disuguaglianze contemporanee nel valore delle vite e sugli sconvolgimenti in corso nell’ordine morale del mondo, nonché sulle molte forme di resistenza e solidarietà mobilitate in risposta. L’evento riunisce ricerche nel campo delle scienze umane e sociali basate su indagini sul campo condotte in diversi continenti, alternando conferenze pubbliche, workshop ed eventi artistici.

Questo incontro internazionale è sostenuto dalla Fondation Nomis.

9:00 – 16:30 : WORKSHOP

Workshop moderato dalla sociologa e ricercatrice Anne-Claire Defossez e dall’antropologo e professore Didier Fassin
→ Gratuito
→ Per prenotare, contattare [email protected]


9:00 – 13:00 : Workshop (prima parte, in inglese)

Julien Brachet (Institut de recherche pour le développement)

Xenophobia and the Subversion of Mobility in the Sahara


L’attuale evoluzione dei regimi di confine nel Sahara è il risultato di logiche politiche esterne (europee) e interne (africane) che si intersecano, si ibridano e si concretizzano nella concomitante trasformazione di ciò che funge da confine e nella gestione delle aree interessate. I vecchi sistemi di mobilità vengono stravolti e riconfigurati, portando non al previsto calo delle migrazioni, ma a un aumento dei costi, dei rischi, delle sofferenze e delle morti nel deserto.

Bilgin Ayata (Universität Graz)

Elastic Border as Zones of Stress and Strain in the Canaries Islands


Le Isole Canarie sono diventate una zona di confine elastica, parallelamente all’eccessiva militarizzazione delle rotte del Mediterraneo centrale e orientale. Attualmente è la rotta più letale per raggiungere l’Unione Europea. Bilgin Ayata esplora il recente aumento degli arrivi di barche dall’Africa occidentale e la resistenza locale a diventare un’altra isola-prigione nel regime di frontiera dell’UE nel più ampio contesto della colonizzazione dei confini, che modella la configurazione degli arcipelaghi come passaggio da e verso l’Europa.

Morgane Dujmovic (CNRS, Laboratoire Pacte)

The Game of Violence and the Croatian Experience of EU Externalization


Perché le frontiere della Croazia sono tra le più violente d’Europa? Vent’anni di politiche migratorie restrittive sono state imposte alla Croazia in vista dell’adesione all’Unione europea (2013) e all’area Schengen (2023). Questi giochi geopolitici stanno contribuendo a un sordido “gioco”, il nome dato ai tentativi di attraversare il confine che vengono impediti da respingimenti violenti o addirittura fatali. Esuli, autorità e popolazioni locali sono testimoni di questa geografia dell’inospitalità forgiata dall’alto.

Barbara Pinelli (Universitá degli Studi di Roma Tre)

Feminist Perspectives on Central Mediterranean Border Control


Barbara Pinelli riflette sull’uso strategico della “salvezza” sulla rotta del Mediterraneo centrale, esaminando il legame tra regimi di frontiera, tassonomie umanitarie e costruzione iconica del soggetto femminile. Utilizzando una prospettiva femminista e ricostruendo i registri discorsivi costruiti intorno allo sbarco delle donne, rivela come l’uso del corpo femminile come icona di vulnerabilità serva a rafforzare i regimi di frontiera e a stabilire ordini tassonomici tra vittime perfette e rifugiati che non meritano di essere salvati.


14:30 – 16:30 : Workshop (seconda parte, in inglese)

Lorenzo Alunni (Universitá degli Studi di Milano-Bicocca)

Clinical Borders


Alla frontiera, i corpi sono sottoposti allo sguardo dei medici e delle forze dell’ordine, all’esame biomedico e a quello biometrico, alla compassione e al rifiuto. Ma soprattutto sono il luogo dell’esperienza patologica, traumatica e mortale dell’attraversamento del confine. Questa presentazione si concentra sul confine del Mediterraneo centrale, esaminando i modi in cui il confine può ridurre i migranti ai loro corpi.

Francesco Zucconi (Universitá IUAV di Venezia)

Border Mediascapes


A partire dagli anni Duemila, molti film documentari realizzati in Europa si sono concentrati sulle zone di confine. In alcuni casi si tratta di opere realizzate da registi europei. In altri casi sono i migranti stessi ad aver documentato il proprio viaggio. Un aspetto costante, che si rinviene in film caratterizzati da sensibilità molto diverse, è l’interesse nei confronti delle tecnologie mediatiche che agiscono nelle borderlands, rendendo possibili strategie di controllo, forme di assistenza e tattiche di resistenza.

17:00 – 19:00 : CONFERENZA

Conferenza moderato dalla sociologa e ricercatrice Anne-Claire Defossez e dall’antropologo e sociologo Didier Fassin (in francese)
→ Gratuito
Prenotazione

Charles Heller (Université de Berne e Border Forensic) avec Mahamat Daoud

Contre-enquête sur le massacre du 24 juin 2022 à Nador-Melilla

Come si può documentare e analizzare un massacro? È possibile rendere visibile la disumanizzazione dei soggetti razzializzati senza riprodurla e normalizzarla? È possibile rendere conto di un evento dalla duplice prospettiva della sua rottura e delle condizioni strutturali che lo hanno reso possibile? Queste domande saranno affrontate nell’ambito di un’indagine condotta da Border Forensics in collaborazione con altri partner sul massacro di migranti neri al confine tra Nador e Melilla il 24 giugno 2022.

Marielle Macé (EHESS, Centre de recherches sur les arts et le langage)

Le jardin de Yusuf


Qualche anno fa è stato creato un giardino lungo le rive del Tevere a Roma, sotto l’ex Mattatoio. È stato creato e viene curato da un rifugiato curdo. Una lezione di ospitalità al contrario, una commovente preghiera per tutta la città… Ma dove vive Yusuf? Qual è la sua storia? Non dovremmo confinarlo nel suo giardino, ma farlo diventare l’uomo di un luogo che ci guarisce dalla nostra stessa inospitalità. È tutta una traiettoria invisibile di esilio che va misurata.

21:00 – 22:00 : MIGRANDO, SPETTACOLO DI CARLA BIANCHI E FRANCESCO BONOMO

Migrando, spettacolo di Carla Bianchi e Francesco Bonomo (in francese)
10€ (7€ ridotto per i possessori di carta SOLO, DUO, TRIBU)
Biglietteria

Cosa può legare il futuro di un piccolo villaggio abbandonato e il destino di un barcone di 50 migranti? Il sindaco di un villaggio si rivolge a Vittoria Azzurra, direttrice del progetto Migrando “Accogliere un migrante, far rivivere un villaggio”.

Tutto si risolverà in questa riunione del consiglio comunale, dove i residenti hanno un’ora di tempo per decidere. Il dibattito è acceso tra sostenitori e oppositori, mentre la barca affronta la tempesta.

Giocando con i personaggi, Francesco Bonomo mette in scena il dialogo scritto da Carla Bianchi tra questi punti di vista apparentemente inconciliabili.

Questo one-man show guarda con umorismo ai preconcetti e alle contraddizioni che circondano un tema di grande attualità: l’accoglienza dei migranti.


In collaborazione con il Collège de France

Crediti immagine:
Immagine di copertina: La polizia di frontiera ferma gli esuli al passo del Monginevro, tra Italia e Francia © Samuel Gratacap, 14 marzo 2021
Foto Julien Brachet © Julien Brachet
Foto Bilgin Ayata © Bilgin Ayata
Foto Morgane Dujmovic © Morgane Dujmovic
Foto Barbara Pinelli © Barbara Pinelli
Foto Lorenzo Alunni © Lorenzo Alunni
Foto Francesco Zucconi © Francesco Zucconi
Foto Charles Heller © Charles Heller
Foto Marielle Macé © Marielle Macé
Foto Carla Bianchi © Mohammed Ghannam