Call for Papers | Studiolo #20

Numero #20 della rivista Studiolo
DOSSIER: ATLAS Sostenere, sostenibile
Scadenza per la consegna degli articoli: 10 marzo 2024
Stampa: Primavera 2025

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Pubblicata dall’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Studiolo è una rivista annuale di Storia dell’arte dedicata alla produzione e agli scambi artistici tra l’Italia, la Francia, l’Europa e il Mondo, dal Rinascimento ai nostri giorni. Costituisce uno spazio aperto alle ricerche più recenti che interessano la Storia dell’arte, tanto nei suoi argomenti quanto nei suoi metodi.
Ogni numero è composto da un dossier tematico e da alcune rubriche: la rubrica varia, contenente articoli fuori tema, débats, legata ai dibattiti storiografici, Villa Medici, storia e patrimonio dedicato alla storia dell’Accademia di Francia a Roma, alle attività di ricerca e ai cantieri di restauro seguiti dal dipartimento di storia dell’arte. Infine, nella rubrica champ libre, Studiolo accoglie le proposte dei borsisti dell’anno in corso.

Dossier : ATLAS Sostenere, sostenibile

Jacopo Zucchi, Atlas, 1589-90, affresco, Roma, Palazzo privato

Atlante sostiene la sfera celeste. Se a partire dalla fine del Cinquecento, con Gerardus Mercator e l’espansione europea, il suo nome cominciò a indicare piuttosto l’aspirazione a rappresentare tutto il mondo conosciuto e colonizzato, gli odierni imperativi sociali ed ecologici ci costringono a tornare sul suo sforzo di sostenere il mondo stesso, altrimenti destinato al collasso. Per alcuni, ad esempio per Erodoto, Atlante non era nemmeno un titano ma un monte dell’Africa nord-occidentale considerato la colonna del cielo.

Se Atlas ha già prestato il suo nome all’Atlante delle immagini di Aby Warburg e ai metodi euristici che ne sono derivati, la figura di Atlante nell’atto di portare, come quella della ninfa canefora, ci invitano a interrogarci sull’identità delle figure che portano e sul peso dei loro fardelli.

Prendendo spunto dal ruolo originario di Atlas come “figura che sostiene”, il ventesimo numero di Studiolo sollecita una riflessione a tutto campo sulla rappresentazione delle azioni del “sostenere”, “reggere”, “supportare” e, per traslato, sulle nozioni di “sostenibilità”, “durabilité”, “Nachhaltigkeit” in relazione non solo a immagini, soggetti iconografici ed elementi architettonici, ma anche a questioni di materialità, visibilità, ecologia urbana, mercato dell’arte, paesaggio e sostenibilità ambientale, in senso cross-cronologico e transculturale. 

A fronte di un peso insopportabile, non c’è forse una leggerezza e una nuova armonia da ritrovare? Come distribuire equamente i pesi altrimenti intollerabili? Quali sono i rapporti di forza nascosti dietro le nozioni di sostegno e, per traslato, di sostenibilità?

Il nuovo numero invita a riflettere su tutto lo spettro di sensi e significati di queste nozioni e su questo ventaglio di domande, accogliendo proposte che offrano diversi approcci metodologici. I saggi potranno avere un taglio più classico con nuove idee e prospettive su temi e oggetti dal Rinascimento fino all’età contemporanea, ma anche offrire letture che aprano a riflessioni sul genere, le diseguaglianze sociali, l’ecologia e la sostenibilità ambientale nei suoi rapporti col tema proposto. 

I contributi potranno quindi affrontare, tra altri possibili, i seguenti temi:

  • Le figure del “sostegno”: atlanti, cariatidi, telamoni, putti e altre figure “portatrici” (come San Cristoforo).
  • Identità delle figure portanti (santi, angeli, schiavi…); differenze etniche o di genere di telamoni o figure ‘che sostengono’, come nel caso di figure di mori che sostengono pulpiti o altri monumenti, oppure cariatidi o canefore nello spazio urbano: rapporto tra la rappresentazione del “portare” e de “sostenere” e i conflitti sociali, religiosi ed etnici.
  • Peso vs. (apparente) leggerezza: sostenibilità di oggetti pesanti; supporti e sostegni di opere d’arte (cornici, sistemi di sospensione, plinti di statue).
  •  “Sostenibilità” di grandi formati e sculture; virtuosismi dei dispositivi di presentazione, che nascondo il sostegno.
  • I piedistalli e le loro iconografie.
  • Durata, più o meno sostenibile, delle opere e dei materiali utilizzati (dal marmo alla plastica…) e rapporto con la fragilità, lo spreco e il consumo.
  • Estrazione e approvvigionamenti sostenibili dei materiali artistici.
  • Economia sostenibile dell’arte, longue durée e vita delle opere: riuso, riciclaggio, recupero e reimpiego di materiali, forme, immagini e oggetti (per esempio, riuso di statue e colonne; riciclo di carta per disegno, uso e riuso di fogli; riuso di tele e di sculture sbozzate, non finite, o di oggetti funzionali o rifunzionalizzati); stili e tecniche artistiche “al risparmio”.
  • Sostenibilità del mercato dell’arte e delle istituzioni nel mondo contemporaneo, dove il “riuso” – per esempio degli edifici, dei luoghi e dei paesaggi urbani (si pensi a casi come Punta della Dogana) – presenta opportunità ma anche elementi da valutare criticamente in rapporto all’impatto sul mondo dell’arte in termini di egemonia, autonomia e sostenibilità.
  • Temporalità, durabilità e sostenibilità vs. effetti e oggetti effimeri (intesi come spreco o ‘usa e getta’).
  • Restauro sostenibile e lunga vita delle opere.
  • Le rapport des musées et de l’architecture durable à l’environnement ; durabilité des paysages anthropiques vs transformations insoutenables.
  • Il rapporto dei musei e dell’architettura sostenibile con l’ambiente circostante; sostenibilità dei paesaggi antropizzati vs. trasformazioni insostenibili.

Les Dites Cariatides da Agnès Varda, France, 1984, 12’

Abbiamo il piacere di annunciare che Chiara Franceschini, Professoressa alla Ludwig-Maximilians-Universität (LMU), München, è stata invitata a co-dirigere la sezione tematica del numero #20 di Studiolo dedicata a ATLAS Sostenere, sostenibile.


Gli articoli possono essere pubblicati in tre lingue, francese, italiano e inglese e devono essere inediti. Nelle rubriche dossier, varia e débats, gli articoli devono essere compresi tra30 000 e 65 000 caratteri (spazi e note comprese). Nella rubrica Villa Médicis, histoire et patrimoine devono essere compresi tra 10 000 e 45 000 caratteri (spazi e note comprese). Le immagini delle opere riprodotte devono essere fornite dagli autori libere da diritti.
Gli autori devono rispettare nei loro articoli le norme editoriali.
L’articolo deve essere accompagnato da un riassunto di 800 caratteri circa e da una biografia dell’autore di 800 caratteri che presentino le funzioni, le ricerche in corso e le pubblicazioni recenti completato dall’indirizzo mail. Biografia e riassunto sono da trasmettere in un documento distinto.

Tutti i documenti sono da inviare per mail, in formato Word a Patrizia Celli, segretaria di redazione: [email protected]

Consegna degli articoli: 10 marzo 2024
Stampa: Primavera 2025


Direttore della pubblicazione: Sam Stourdzé

Caporedattrice: Francesca Alberti

Comitato di rédaction : Marc Bayard (Mobilier National), Diane Bodart (Columbia University), Olivier Bonfait (Université de Bourgogne), Luisa Capodieci (Université Paris 1 Panthéon – Sorbonne), Stefano Chiodi (Università Roma Tre), Frédéric Cousinié (Université de Rouen Normandie), Ralph Dekoninck (Université de Louvain), Antonella Fenech (CNRS/ Centre André Chastel), Elena Fumagalli (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), Sophie Harent (Musée national Magnin, Dijon), Michel Hochmann (EPHE, Paris), Anne-Violaine Houcke (Université Paris Nanterre), Dominique Jarrassé (Université de Bordeaux 3, École du Louvre), Annick Lemoine (Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la ville de Paris), Maria Grazia Messina (Università degli Studi di Firenze), Patrick Michel (Université Charles de Gaulle – Lille 3), Philippe Morel (Université Paris 1 Panthéon – Sorbonne), France Nerlich (Université de Tours, INHA), Patricia Rubin (Institute of Fine Arts, New York University), Maddalena Scimemi (Università Roma Tre), Tiziana Serena (Università degli Studi di Firenze), Anne-Elisabeth Spica (Université de Lorraine), Véronique Yersin (Édition Macula), Giovanna Zapperi (Université de Genève).

Coordinazione editoriale: Cecilia Trombadori

Segreteria di redazione: Patrizia Celli

Design graphic : Schaffter Sahli

Editore: Éditions Macula

© Immagine di copertina : Jacopo Zucchi, Atlas, 1589-90, affresco, Roma, Palazzo privato