Api a Villa Medici

Da marzo 2021, Villa Medici ospita un nuovo tipo di borsisti: le api della sottospecie Apis mellifera ligustica, endemica della penisola italiana. Sei arnie sono state installate per loro nel bosco, la parte boscosa dei giardini, tra i lecci e gli acanti, con vista sul viale degli aranci.

L’idea di istituire un apiario a Villa Medici – che ne ha avuto diversi in passato, ma non da almeno vent’anni – è nata di fronte a un affresco cinquecentesco dipinto da Jacopo Zucchi nel Padiglione di Ferdinando de’ Medici: la Stanza degli ucelli, che raffigura un magnifico alveare di tronchi appeso a un albero. Un’ape funzionante è anche incisa sulla cima dell’obelisco del piazzale interno della Villa. Ferdinando de’ Medici, Granduca di Toscana e Cardinale, fece coniare monete d’oro di una regina e dei suoi operai, simboli di ingegno, dedizione e duro lavoro.

L’attenzione di Villa Medici alla protezione della biodiversità da più di cinque anni (abbandono dei prodotti fitosanitari per la manutenzione degli 8 ettari di giardini, installazione di bat house e rifugi per gli impollinatori, piantagione di prati fioriti per aumentare la presenza di insetti utili, ecc. Roma, inoltre, è la città con la più grande superficie di spazi verdi in Europa: è meno soggetta di Parigi, per esempio, alla pressione apistica (ormai troppi alveari per poche risorse alimentari).

Progetto franco-italiano, l’apiario di Villa Medici è co-gestito dall’associazione parigina Dardard e dall’associazione romana Api Romane. Dedicato all’educazione e all’osservazione, è stato concepito e progettato per combinare arte e apicoltura e per favorire l’interazione tra i borsisti, il personale di Villa Medici (compresi 6 giardinieri!) e i vari pubblici che vi sono accolti durante l’anno (visitatori, scolari, artisti o personalità invitate…). Oltre a scoprire come funziona un apiario e le questioni filosofiche che circondano la vita e l’organizzazione di una colonia, questo nuovo apiario nel cielo romano è destinato a provocare dibattiti, scambi e creazioni artistiche. Dalla progettazione di alveari sperimentali alla creazione di opere che utilizzano le materie prime dell’alveare (cera, propoli, polline multicolore, suoni, immagini, ecc.), ogni nuova classe di artisti, musicisti, architetti, scrittori, ecc. sarà invitata a interagire artisticamente con l’apiario.

Effettuata in estate, facendo attenzione a non togliere mai alle api le riserve di cui avranno bisogno per superare l’autunno e l’inverno, la raccolta del miele permetterà alla classe uscente di artisti di passare simbolicamente il testimone alla successiva: “Ecco il miele del nostro anno qui, tocca a te prenderti cura delle api della Villa e permettere il prossimo raccolto mellifero e artistico”.

Poiché le api si irradiano fino a 5 chilometri, l’apiario sarà naturalmente aperto al pubblico esterno. Si terranno laboratori pratici ed educativi per introdurre bambini e adulti all’apicoltura, per risvegliarli alla biodiversità e allo spirito collaborativo dell’alveare. Anche gli incontri con scultori, filosofi, registi, urbanisti, storici dell’arte (ecc.), il cui lavoro e le cui riflessioni sono interessate alle api, faranno parte del programma culturale di Villa Medici. Un progetto per l’integrazione sociale attraverso l’apicoltura sarà anche implementato nel 2022.


Glossario di apicoltura francese-italiano :

Arnie/ Ruches

Habitat offerto dall’uomo alle api. Quadrato, orizzontale, scavato in un tronco d’albero, fatto di argilla, vimini… Il loro formato si è evoluto nel corso dei secoli e può variare da un paese o da una regione all’altra.

Cella/ Alvéole

Una struttura di cera a forma di esagono in cui vengono immagazzinati miele, polline o larve d’ape.

Trofallassie/ Trophallaxie

Un tipo di alimentazione bocca a bocca che permette alle api di nutrirsi e fare il miele dal nettare e dalla miscela della loro saliva.

Ape regina/ Reine

Più grande delle altre api, è la madre di tutta la colonia e depone le uova durante tutta la sua vita, che può durare fino a 5 anni.

Fuco/ Faux-bourdon

Nome dell’ape maschio il cui unico ruolo è quello di fecondare la regina durante il suo unico volo di accoppiamento.

Api operaie/ Ouvrières

Allevare le larve, pulire l’alveare, fare la cera, ventilare e conservare il miele, foraggiare… Senza la capacità di deporre le uova, i lavoratori svolgono tutti gli altri lavori nell’alveare durante la loro vita.

Sciamatura/ Essaimage

Partenza della regina e di parte della popolazione dell’alveare per fondare una nuova colonia.

Propoli/ Propolis

Resina antisettica raccolta e trasformata dalle api e utilizzata per rivestire tutte le fessure dell’alveare.

Pappa reale/ Gelée royale

Cibo esclusivo della regina, dato anche alle larve dalla nascita al 3° giorno.

Fare la barba/ Faire la barbe

Quando sono troppo calde, le api si riuniscono all’entrata dell’alveare per aiutarlo a raffreddarsi. La “barba” può anche annunciare uno sciame imminente.

Pungiglione/ Dard

Una specie di ago attaccato a una sacca di veleno che l’ape usa per difendersi. Muore se lo usa su un mammifero.

Racchetta di badminton/ Raquette de badminton

Uno dei modi per combattere il calabrone asiatico, un formidabile predatore di alveari dal suo arrivo in Europa dall’Asia nel 2004

Varroa destructor/ Varroa destructor

Acaro delle api arrivato in Europa all’inizio degli anni ’80. 


L’Associazione Dardard

Creata nel 2012 da ex diplomati della Société Centrale d’Apiculture, l’associazione Dardard gestisce cinque apiari a Parigi, due dei quali si trovano nello spazio pubblico. Al di là della stretta pratica dell’apicoltura, l’associazione mira a promuovere la trasmissione delle conoscenze naturalistiche a vari pubblici e a impegnarsi in collaborazioni con artisti.

L’Associazione Api Romane

L’associazione “Api Romane” è un collettivo di apicoltori professionisti e amatoriali che promuove l’apicoltura urbana nella città di Roma diffondendo i principi di biodiversità, sostenibilità e inclusione sociale.


Villa Medici ringrazia le associazioni Dardard e Api Romane, partner del progetto.