Storia dell'arte

In seno ad un figlio di Niobe: un segreto ben custodito

13 febbraio:

19.00 In seno ad un figlio di Niobe: un segreto ben custodito

La conservatrice del Louvre, Elisabeth le Breton, curatrice assieme a Jean-Luc Martinez (direttore del Louvre) della mostra Un’antichità moderna propone una conferenza straordinaria all’interno delle sale della mostra. Ella presenterà in situ l’analisi di un’opera particolarmente interessante sia dal punto di vista storico, che da quello dello studio scientifico per il restauro.

Elisabeth Le Breton è una storica dell’arte e archeologa francese, diplomata alla École du Louvre e alla Università di Parigi I Panthéon – Sorbona. Entra a far parte del Museo del Louvre nel 1988. Conservatrice del Patrimonio nel dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane, in seguito all’assegnazione da parte del Ministero della cultura di un vasto insieme di gessi (5500 di numero) al Museo del Louvre, nel dicembre 2001, diventa responsabile della collezione di gessi antichi conservata nella gipsoteca del Museo del Louvre, all’interno delle stalle del re a Versailles. I suoi lavori sulla riabilitazione dei gessi la hanno condotta in modo naturale a dirigere le sue pubblicazioni e ricerche scientifiche sulla datazione dei calchi in gesso. Si interessa anche alla elaborazione di antiche carte d’identità in gesso e alla circolazione dei modelli antichi greco-romani, nell’Antichità, e poi dal XVI al XX secolo.

Parallelamente, nel contesto di un partenariato scientifico istituito da circa 10 anni, Elisabeth Le Breton lavora sulle collezioni di gessi della Accademia di Francia a Roma – Villa Medici e le sue ricerche portano alla loro datazione.

In effetti, parenti per natura, arricchite dai loro rispettivi fondi, le due istituzioni, il Museo del Louvre e l’Accademia di Francia hanno voluto condurre dei lavori in comune.

I risultati delle varie campagne di restauro condotta da una parte e dall’altra, accompagnate da ricerche sulla storia delle opere e dalla circolazione dei modelli, offrono la possibilità di restaurare, al giorno d’oggi, la memoria delle opere di queste collezioni e di scrivere la storia del loro passaggio attraverso i secoli.

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