Call for papers | Tra memoria e oblio: le arti contemporanee e i fascismi europei

Convegno internazionale

Roma, 8-9 aprile 2019

Tra memoria e oblio: le arti contemporanee e i fascismi europei

Accademia di Francia – Villa Medici e Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte

 

Call for papers

 

Le conseguenze storiche del fascismo hanno avuto un ruolo importante nella formazione del progetto politico europeo. La memoria del fascismo ha avuto un impatto talvolta violento, talvolta più sottile e complesso, tanto sulla vita quotidiana dei cittadini europei quanto sull’elaborazione intellettuale. Interrogare la storia è stato per molti artisti un modo per affrontare la memoria del passato traumatico sia nei termini di un confronto sporadico, sia facendo di quell’interrogativo l’oggetto centrale del loro lavoro.

Dopo il convegno internazionale organizzato a Roma nel 2018, dedicato al Fascismo italiano nel prisma delle arti contemporanee. Reinterpretazioni, montaggi, decostruzioni (Università Roma Tre, 5-6 aprile 2018), vogliamo estendere la nostra indagine oltre l’Italia, prendendo in considerazione le differenti forme di dittatura che hanno tratto ispirazione dal regime fascista e che si sono insediate al potere in vari paesi prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale (la Germania e i paesi occupati dal Reich, la Spagna falangista e franchista, il Portogallo sotto Salazar, il regime militare in Grecia). Altri paesi europei, che hanno accolto i rifugiati in fuga dalle dittature, saranno ugualmente presi in considerazione. La prospettiva europea permette di estendere la cronologia e invita a indagare il fascismo nelle sue varie forme, tanto come evento storico quanto come meccanismo politico e rituale del potere.

Ci interessano le varie forme in cui l’arte contemporanea si è confrontata con l’eredità del fascismo, tra memoria e oblio, in relazione a continuità e discontinuità, interrogazione e protesta, ricerca iconografica e consapevolezza storica.

Se l’analisi comparativa è uno strumento utile per comprendere meglio le strategie artistiche, solleva anche il problema teorico della diversità dei fenomeni storici ai quali le opere d’arte fanno riferimento. Uno degli obiettivi del convegno è di problematizzare gli approcci scientifici comparativi proposti finora tra le diverse discipline.

Tema principale del convegno sono i metodi di lavoro degli artisti e le relazioni che le diverse generazioni hanno sviluppato nei confronti del passato. Più specificamente, vorremmo capire come l’uso di determinati media artistici può dare forma alla relazione con il passato e come questo influenza la visualità contemporanea in termini, ad esempio, di immagini statiche e in movimento, di design, esposizioni o tipografia. Questo include anche confrontarsi anche con la storia materiale degli artefatti come oggetti di collezionismo e interrogare lo sguardo apparentemente distante della storiografia artistica. In questo modo il convegno intende esplorare la longue durée della costruzione e decostruzione della storicità, oltre lo studio tradizionale di singole persone, lavori, eventi.

 

Le proposte di comunicazione potranno fare riferimento ai seguenti temi, senza necessariamente limitarsi ad essi:

  • riflessioni artistiche sul fascismo e sull’aspetto estetico dell’autoritarismo;
  • forme e media delle pratiche artistiche;
  • pratiche di genere e istanze teoriche;
  • montaggio come strumento epistemologico;
  • memoria e spazio pubblico;
  • design, tipografia e altre forme di comunicazione di massa;
  • la sopravvivenza di oggetti legati al potere autoritario e il ruolo del collezionismo dell’eredità fascista;
  • la fortuna critica di arte e artisti implicati con il regime;
  • la formazione politica e discorsiva della coscienza della storia dell’arte.

Le lingue del convegno sono italiano, inglese e francese. Il formato scelto è aperto al pubblico e fortemente orientato alla discussione. Invitiamo dottorandi, ricercatori post-doc e studiosi di livello avanzato a presentare proposte per comunicazioni di 20 minuti.

Inviare per cortesia un abstract di 700 parole insieme a un CV di 150 parole a Patrizia Celli ([email protected]) entro il 31 gennaio 2019, indicando nell’oggetto “European Fascisms”.

 

Comitato scientifico:

Luca Acquarelli (CNRS-EHESS); Patrizia Celli (Accademia di Francia – Villa Medici); Laura Iamurri (Università Roma Tre), Tristan Weddigen (Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte).

 

Illustrazione
Fabio Mauri
Il Muro Occidentale o del Pianto, 1993
valigie, borse, casse, involucri in cuoio, tela e legno
(cm. 400x400x60)
I punti cardinal dell’arte, 45° Biennale di Venezia, 1993
foto: Graziano Arici
© Opera: Fabio Mauri con citazione di parte di fotografia “Ebrea”, 1971 di Elisabetta Catalano relativa all’opera di Fabio Mauri “Ebrea”
Courtesy the Estate of Fabio Mauri and Hauser & Wirth