Letteratura / Teatro - Villa Medici x Ateliers Médicis

Sébastien Kheroufi

Sébastien Kheroufi

04/03/2024 / 05/04/2024
Inizio residenza 04/03/2024
Fine residenza 05/04/2024

Sébastien Kheroufi è cresciuto nei quartieri popolari di Hauts-de-Seine e negli ostelli Emmaüs di Parigi, tra la cultura francese della madre e quella algerina del padre. Dopo aver conseguito un diploma in meccanica e aver lavorato per diversi anni come meccanico in un’officina, addetto alle pulizie, lavapiatti in un ristorante e autista di autobus, si è iscritto all’École Supérieure d’Art Dramatique di Parigi. Da quando si è diplomato, Sébastien ha stretto rapporti di lavoro con gli Ateliers Médicis e il Théâtre National de la Colline. Nel giugno 2023, la sua prima produzione, Antigone di Sofocle, è stata presentata al Théâtre du Soleil, così come la sua prima esibizione al Centre Pompidou di Parigi. Dal settembre 2023 è artista associato del CDN – Théâtre des Quartiers d’Ivry e vincitore del programma FORTE. Nel febbraio 2024 presenterà il secondo capitolo del suo trittico, Par les villages di Peter Handke, al TQI, al Centre Pompidou e all’Azimut.

Il suo progetto  a Villa Medici

Da quando ha lasciato la scuola, Sébastien Kheroufi ha sentito l’urgenza di creare un affresco storico, sociale e familiare attraverso un trittico che abbraccia le nostre diverse generazioni. Il punto di partenza sono i suoi nonni e la guerra d’Algeria negli anni ’60, l’Antigone di Sofocle e l’esilio di Ismene, la Francia e i suoi grandi complessi residenziali. Poi guardiamo ai nostri genitori e agli anni ’90, attraverso Nova e Par les villages di Peter Handke. E infine scriviamo il terzo capitolo. Quello dei bambini. Le cicatrici dei bambini. Scrivere per non dimenticare. La sua residenza a Villa Medici gli permetterà di scrivere le prime parole. Vuole interrogare la nostra storia, trovare le parole giuste, lontano da fantasie e luoghi comuni, andare oltre l’illegittimità permanente che ci impedisce di scrivere e, in questo modo, partecipare alla creazione delle narrazioni mancanti.

© Welane Navarre