Roma-Parigi 1640 – Trasferimenti culturali e rinascita di una scuola artistica

dal 17 aprile 2008 - al 19 aprile 2008

A partire dal 1620, gli scambi artistici tra Roma e Parigi diventano particolarmente frequenti. Dal viaggio più o meno lungo di artisti francesi a Roma (Simon Vouet, Nicolas Poussin, Jacques Stella…), fino al viaggio di italiani in Francia (Orazio Gentileschi, i Francini, gli assistenti di Bernini…), gli artisti e i finanziatori, i mercanti e i collezionisti fanno continuamente dialogare le arti dei due paesi a partire dal 1630. Ma al di là di questi scambi, la Francia ha il desiderio di soppiantare Roma nella supremazia artistica e politica in Europa. Il cardinale Richelieu e poi Mazarino si ispirano così all’esempio di Barberini per sviluppare le arti a Parigi, in veste di collezionisti e di uomini appassionati di teatro e dando un impulso decisivo alla scelta di certi aspetti estetici. Al di là di una visione politica dell’arte, tra il 1630 e il 1650 a Parigi si assiste a un vero e proprio rinnovamento, in particolare grazie allo sviluppo dei trasferimenti culturali (modelli artistici, intermediari, aspetti teorici) tra i due paesi e le due città. Convegno organizzato da Marc Bayard, Chargé de mission pour l’histoire de l’art.