“Monica Maurer, la memoria indomita” : un pomeriggio sul cinema impegnato
26 Maggio 2022
DALLE 14.30 ALLE 19 DISCUSSIONIEPROIEZIONI SUL CINEMA DI MONICA MAURER
Sala Michel Piccoli, Villa Medici Discussioni in francese ed italiano, senza traduzione
Evento gratuito(posti limitati, apertura delle porte alle ore 14.00, evento alle 14.30) Prenotazione anticipata obbligatoriaA QUESTO LINK Nel caso abbiate effettuato la prenotazione Eventbrite e non intendiate più partecipare all’evento, vi chiediamo gentilmente di disdire la prenotazione in modo da liberare i postioccupati e permettere ad altre persone di assistere all’evento.
Questa giornata di studi tra discussioni e proiezioni è dedicata al cinema documentario della regista tedesca Monica Maurer, in particolare ai suoi film sulla lotta palestinese a Beirut tra il 1978 e il 1982. Discuterà questioni di archivi e di memoria con due residenti di Villa Medici: Nidhal Chamekh e Aude Fourel. I due specialisti del cinema Samia Labidi e Ikbal Zalila verranno appositamente da Tunisi per partecipare alle discussioni.
Un evento concepito in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Non è prevista la registrazione e la diffusione dell’incontro.
Programma
➝ 14.30 – 14.45: introduzione
➝ 14.45 – 15.30: “Monica Maurer, un cinema indomito” da Ikbal Zalila (in francese)
Partendo dai film sulla lotta palestinese realizzati a Beirut tra il 1978 e il 1982 da Monica Maurer, Ikbal Zalila propone di riflettere sul cinema impegnato come possibilità di una contro-storia, così come sulla storicità di queste immagini che mettono in discussione il rapporto tra cinema e Storia e che costituiscono fonti per lo storico così come per l’artista. Il cinema di Monica Maurer sarà messo in dialogo con estratti di film della storia del cinema arabo girati nello stesso periodo.
➝15.30 – 18.30: “La Palestina e gli archivi, una narrazione politica del presente” (in francese ed in italiano) Con Monica Maurer, Samia Labidi, Aude Fourel e Nidhal Chamekh
Storie dagli archivi: discussione tra Monica Maurer e Aude Fourel
Diffondere / Resistere: discussione tra Monica Maurer e Samia Labidi
Risvegliare gli archivi: discussione tra Monica Maurer e Nidhal Chamekh
➝ 18.30 – 19.00: scambio con il pubblico
Il pomeriggio sarà seguito da un buffet nel giardino di limoni di Villa Medici.
BIOGRAFIE
Monica Maurer
Monica Maurer (1942, Monaco) è una cineasta attivista che ha collaborato con Cesare Zavattini e ha filmato il Cile di Salvador Allende (1972), la fabbrica di orologi autogestita LIP di Besançon (1973) e le lotte curde in Turchia (1974).
Spinta dai movimenti di solidarietà e di lotta transnazionale, si è trasferita a Beirut nel 1977 per lavorare con il Palestine Film Institute dell’OLP e ha realizzato sei documentari in 16mm sulla e con la resistenza palestinese. Era presente a Beirut Ovest durante l’assedio dell’esercito israeliano nel 1982 e ha lasciato il Libano dopo l’esodo forzato dei combattenti palestinesi.
Durante questi cinque anni, ha filmato e fotografato la vita quotidiana della lotta, concentrandosi soprattutto sulla costruzione di infrastrutture mediche, che le sembravano essere la testimonianza politica dell’utopia collettiva che doveva essere la base del futuro stato palestinese.
Oggi, Monica Maurer dedica il suo tempo alla salvaguardia degli archivi cinematografici e fotografici della Palestina e delle lotte che ha filmato, consapevole che l’archivio, salvaguardato e reso disponibile, permette la scrittura di una narrazione politica del presente.
Aude Fourel
Nata nel 1978 a Saint-Etienne (Francia), Aude Fourelè una cineasta.
Aude Fourel lavora usando soprattutto pellicole super 8 che confronta alle tecnologie digitali al fine di penetrare nelle fragilità e le instabilità dell’immagine. Realizza, monta e produce i suoi film a metà strada tra documentario di creazione e film d’arte. I principali temi delle sue creazioni sono le traversate, camminare e filmare, i racconti e gli impegni politici anonimi. La sua filmografia comprende video performativi, nonché corto e mediometraggi. Aude Fourel insegna le pratiche cinematografiche e il cinema documentario presso l’Università Grenoble-Alpes (Francia).
Il suo progetto a Villa Medici, intitolato Récits d’Elissa (Racconti di Elissa), racconta le resistenze quotidiane in Palestina attraverso vari personaggi e un burattino, ognuno custode di una storia racchiusa in un pezzo di archivio. Frammenti di pellicole 16 mm conservati a Roma, filmini di famiglia abbandonati, registrazioni anonime, chilometri di attraversate, questi racconti hanno un forte odore di sale – marino o di denaro – e di aranci. Aude Fourel viene quindi a Roma per lavorare negli archivi della regista Monica Maurer, cercare bobine di pellicole messe da parte e camminare accanto a questi personaggi, al presente.
Samia Labidi
Franco-tunisina, Samia Labidi è ricercatrice, programmatrice e curatrice. Lavora alla diffusione del cinema palestinese.
Nidhal Chamekh
Nato nel 1985 a Dahmani (Tunisia), Nidhal Chamekh è un artista plastico.
Nidhal Chamekh si è laureato presso l’Istituto Superiore delle Belle Arti di Tunisi e l’Università della Sorbona di Parigi. Continua a lavorare e vivere in entrambe queste città. Il suo lavoro artistico si situa all’incrocio tra biografismo e politica, vissuto e storicità, evento e archivio. Frammenta, disfa e disseziona la costituzione della nostra identità contemporanea.
Le sue opere sono esposte in tutto il mondo (Biennale di Venezia, Triennale di Aïchi, Biennale di Architettura di Orléans, Incontri di Bamako, Biennal Videobrasil, Biennale di Dakar, Biennale Dream City di Tunisi) e sono state presentate ai quattro angoli del mondo: Istituto de Mondo Arabo di Parigi, Drawing Room di Londra, FM Contemporary Art Center di Milano, MAC Lione, Kunsthaus Hamburg, CCA Lagos e Hood Museum.
Il suo progetto a Villa Medici si intitola «E se Cartagine non fosse stata distrutta?». Si tratta di prendere alla lettera questa domanda di Édouard Glissant e di dispiegare le sue potenzialità storiche, artistiche e simboliche. Si delineerà attraverso la sopravvivenza e la risonanza storica nell’attualità dei rapporti tra Roma ed il Nordafrica e tutto quello che comporta in termini di «crisi» migratorie e tensioni geopolitiche.
Il suo progetto artistico mira a introdurre il patrimonio archeologico romano e la produzione culturale marginalizzata degli esuli in un processo di montaggio dove il presente e il passato si definiscono a vicenda.
Ikbal Zalila
Ikbal Zalila ha conseguito un dottorato in Arti e Scienze dell’arte presso l’Università di Paris I-Sorbonne, dedicato alla messa in scena del politico nella notizia cinematografica. Le sue due principali aree di ricerca sono ora “cinema e storia” e i formalismi nel cinema arabo. Insegna anche cinema documentario, analisi del film ed estetica del film a Tunisi.
Attore importante della vita culturale tunisina, presiede l’Associazione dei critici cinematografici. Ha anche partecipato a diverse giurie nell’ambito della Federazione internazionale della stampa cinematografica ed è stato programmatore delle Journées Cinématographiques de Carthage nel 2008 e nel 2010.
È stato presidente dell'”Association Tunisienne pour la Promotion de la Critique Cinématographique” (ATPCC).
Per accedere all’evento e in conformità con la normativa vigente, chiediamo gentilmente ai partecipanti di presentare il loro GREEN PASS valido e di portare una maschera FFP2.