Marco Delogu – Bianco e nero

L’Accademia di Francia a Roma, diretta da Frédéric Mitterrand, ha presentato la mostra Noir et blanc del fotografo Marco Delogu, da mercoledì 15 ottobre a domenica 30 novembre 2008, con oltre 70 fotografie in bianco e nero che illustrano il suo lungo percorso artistico, dalla fine degli anni ’80 ai lavori più recenti, esposti per la prima volta al pubblico, nelle Gallerie di Villa Medici. La mostra è stata concepita sotto la direzione di Richard Peduzzi. Il titolo della mostra Noir et blanc riassume un lavoro incentrato prevalentemente sul ritratto, dai cardinali alle statue romane, dagli zingari ai fantini, dal carcere ai contadini e ai pastori, ma anche su una serie di studi nuovi come “Due migrazioni” e “Quattro studi di cavalli”, in cui Delogu sposta l’attenzione dall’uomo a ciò che lo circonda. Sono un primo passo in direzione del nuovo senso di libertà che caratterizza il suo ultimo lavoro, Nature: plurale che indica un nuovo spazio, privo di vincoli fatto di campi, boschi, spiagge, di tracce seguite senza una meta precisa. La mostra vuole riflettere il rapporto immediato, privo di sovrastrutture, netto e senza sfumature che l’artista ha sempre avuto nell’avvicinarsi alla fotografia, segno di un’attenzione che distingue un costante lavoro incentrato sulla semplificazione dell’immagine fotografica, sempre considerata nei suoi elementi essenziali. La mostra a Villa Medici vede riunite molte delle fotografie più famose di Marco Delogu, ma anche una serie di lavori interamente nuovi esposti, per la prima volta, in questa occasione. Grande ritrattista, nei suoi progetti si è soprattutto dedicato alle persone, a partire dai Ritratti Romani (1989), Polaroid di grande formato dei volti di statue dei Musei Capitolini e dei Musei Vaticani, maschere del tempo che si confondono con i volti dei romani incontrati ogni giorno, ai suoi ritratti realizzati in Inghilterra durante gli anni ’90. IL CATALOGO La mostra Noir et blanc è stata accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e francese) edito da Contrasto, con testi di Frédéric Mitterrand, Richard Peduzzi, Clement Cheroux, Francesco Zanot, Tim Davis e da una lunga intervista di Alessandra Mammì.