Residenza Medici | Samuel Gratacap, tra finzione e documentario

Borsista nel 2019-2020, il fotografo Samuel Gratacap è interessato ai fenomeni di migrazione e ai luoghi di transito generati dai conflitti contemporanei, e colloca il suo lavoro nel campo delle arti visive e del fotogiornalismo. Nel 2021 torna a Villa Medici per una residenza per il suo progetto Interzones.


Interzones un progetto in tre parti iniziato durante la residenza di Samuel Gratacap a Villa Medici nel 2019-2020.
Questo lavoro di installazione multimediale mira a mettere insieme un archivio documentario (2007-2019), un film di finzione prodotto nel 2020 intitolato Un Tipo Strano e un film documentario per il quale Samuel Gratacap ha ottenuto il sostegno della Fondation des Artistes. Il soggetto di questo lavoro di installazione è il movimento delle popolazioni esiliate intorno al Mediterraneo e le zone di passaggio dei migranti tra Italia, Francia, Tunisia e Libia.

Il progetto del documentario e l’interesse di Samuel per questo argomento hanno preso forma nel 2007 nel centro di detenzione Canet a Marsiglia. L’archivio documentario ricorre episodicamente in questo lavoro di installazione: con le riproduzioni fotografiche di documenti incagliati realizzate nel 2010 a Lampedusa. Poi con il recupero di un video amatoriale nel campo di Choucha (Tunisia) nel 2012 che lo spingerà nel 2014 a partire per la Libia per continuare il suo lavoro sulla reclusione e il traffico di esseri umani nel paese. Dal 2017, Samuel Gratacap torna in Francia e in Italia per lavorare sul movimento di solidarietà nella regione delle Alpi e sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati nel sud Italia (Puglia e Calabria).

 

1a tappa_L’archivio documentario
Riprese video e fotografiche realizzate dal 2007 al 2019

Pasquale Chiama alla manifestazione dei lavoratori-Baracopoli di San Ferdinando, Calabria © Samuel Gratacap

2° tappa_La finzione
Il film Un Tipo Strano (2020)

Amadou è un giovane gambiano che ha raggiunto l’Italia dopo un lungo viaggio. Dopo aver lavorato nei campi, decide di continuare il suo viaggio verso Roma dove incontra tre italiani della sua età. Sono in una piazza affollata, è la fine della giornata. Fanno amicizia e vanno a una festa per ballare tutta la notte. La serata finisce su una spiaggia, l’alba sta spuntando. L’incontro ha avuto luogo e li condurrà ancora più lontano, fino al passaggio della frontiera delle Alpi.

Amadou Juldeh Bah attore principale del film Un Tipo Strano, 2020 © Samuel Gratacap

Uso e funzione degli archivi
“Gli archivi hanno la funzione di lavorare sulla memoria e il ricordo del personaggio principale. Il film gli presta una storia, attraverso la presenza di frammenti d’archivio, che interrogano anche il ruolo fondamentale dello spettatore – nell’interpretazione che dà alla storia e nell’avanti e indietro tra finzione e testimonianza reale. Scegliendo di intrecciare sequenze di fiction e documentari, desidero offrire allo spettatore una lettura più complessa e incarnata della realtà. Amadou e i giovani romani diventano così i messaggeri di una generazione che pensa e immagina diversamente. Si portano in luoghi dove altri non avrebbero fatto il primo passo. Ed è chiaramente la finzione che permette questo. Allo stesso tempo, la realtà della testimonianza nelle riprese documentarie ci informa sempre sulle condizioni del passaggio, del calvario e ci riporta alla questione della memoria. Personale e ipotetico per il personaggio immaginario interpretato da Amadou Juldeh Bah. Collettivo e concreto rispetto allo stato delle rotte migratorie tra Libia, Italia e Francia”.

3e tappa_Post-finzione (2021)

“Torno in Italia per finalizzare la terza fase di Interzones, per trovare gli attori del film e filmarli nella loro vita quotidiana in ciò che potrebbe definire, contraddire o affermare i ruoli che ho dato loro nella fiction. La finzione è l’incontro tra questi giovani che sono in totale opposizione tra loro ma che tuttavia vivono nella stessa città.

Amadou Juldeh Bah e Elena Ordonez Valverde i due protagonisti del film Un Tipo Strano, 2020 © Samuel Gratacap

Il punto di partenza per la continuazione del progetto sarà quello di interrogare questi giovani sul loro futuro di attori filmandoli nella loro vita quotidiana. La loro primissima esperienza come attori e la mia prima come regista potranno così gettare le basi di un nuovo film che ho intenzione di realizzare durante tre soggiorni di 15 giorni a Roma e nella sua periferia. Questo film sarà la terza e ultima parte della mia ricerca sugli esperimenti di fiction e documentari intitolata Interzones. Una prima restituzione di quest’opera avrà luogo nel 2022 a La Banque (Béthune) durante la mostra collettiva intitolata À nos élans curata da Léa Bismuth”.

Per finalizzare la terza fase del suo progetto, Samuel Gratacap ha lanciato una campagna di raccolta fondi aperta a tutti.

 

Immagine di copertura : Un Tipo Strano, fotogramma, 2020 © Samuel Gratacap